Kang Youwei
Filosofo cinese (n. Nanhai 1858 - m. 1927). Giovanissimo, iniziò lo studio della tradizione testuale confuciana, attentamente guidato da Zhu Ciqi (1807-1881), eminente confuciano di Guangzhou. Al tempo stesso manifestò profondo interesse per le dottrine della tradizione taoista e buddista, senza trascurare, d’altra parte, la lettura di opere scientifiche, storiche e religiose provenienti dall’Occidente e tradotte in cinese. Distinguendosi dall’invalsa ermeneutica ortodossa confuciana, considerò autentici solamente i testi della tradizione del ‘Nuovo Testo’, come sostenne nell’opera intitolata Xinxue weijing kao («Uno studio dei Classici contraffatti del periodo Xin»). Secondo K. Y., l’erudito Liu Xin (m. 23 a.C.) fu il vero artefice delle alterazioni testuali subite dai classici confuciani e così preservate e trasmesse nei secoli successivi, e a Confucio si può riconoscere la paternità del solo Chunqiu («Annali delle Primavere e Autunni») e del rispettivo commentario Gongyang. Già negli Annali, che K. Y. considera più trattato filosofico che resoconto storico, Confucio appare come un supremo riformatore e un filosofo politico. Sulla stessa questione si diffuse nell’opera Kongzi gaizhi kao («Uno studio di Confucio come riformatore»), dove il maestro viene elevato al rango reale, ossia definito «sovrano senza corona» (su wang): infatti, agendo sempre per il bene dell’uomo governò nel tempo più di quanto potesse fare qualsiasi altro sovrano nel pieno esercizio del proprio potere. A partire da questa interpretazione di Confucio, K. Y. pervenne a una singolare filosofia della storia, nota come dottrina delle «tre età» (sanshi). La storia umana, e in partic. quella cinese, è un inarrestabile divenire: da un’età remota di «assoluta pace» (taiping), la società umana decade progressivamente in uno stato di estrema caoticità politica; ma non si esaurirà definitivamente in essa, bensì ascenderà, dopo periodi di sempre maggiore armonia, a una rinnovata età di «assoluta pace». Il tema dell’«età di assoluta pace» (taiping shi) viene ancora più sviluppato nel Datong shu («Il libro sulla Grande Unità»), opera che K. Y. non volle in vita pubblicare integralmente.