KARANOVO
Collinetta artificiale (tell) nella provincia di Nova Zagora (Bulgaria meridionale), che recenti scavi (1946-57) hanno rivelato come sito di successivi insediamenti i quali si estendono dal Neolitico (inizio del IV millenmo a. C.) alla prima Età del Bronzo.
La collinetta, formata dai detriti risultanti dalla persistente vita sul posto, è alta 13 m e misura 180-250 m di diametro. Furono riconosciuti cinque livelli archeologici, che corrispondono ad altrettante facies culturali relazionabili ad altre note nel S-E europeo: Starčevo-Körös, Veselinovo, Boian, Gumelniţa, Vinča I-IV (v.).
Il livello più antico (Karanovo I) contiene resti di capanne quadrangolari sistemate in file parallele, gran numero di strumenti di pietra levigata e di selce, macine, falcetti di corno di cervo con elementi silicei inseriti. La ceramica è decorata con incisioni o a barbotine, a volte con motivi geometrici dipinti in bianco o nero su fondo rosso, e non mancano forme elegantemente elaborate munite di sostegni e di anse. Notevole la presenza di statuine fittili femminili, di fattezze sommarie, le quali si inquadrano nel complesso ergologico e ideologico dell'agricoltura primitiva (v. danubiana, civiltà).
Il secondo livello testimonia uno sviluppo della precedente facies, specialmente nella produzione litica e nella pianta delle abitazioni, ma la ceramica registra la quasi totale scomparsa della decorazione ed è prevalentemente a superficie lustra bruna o nera: le anse si arricchiscono di appendici cilindriche o a bottone. La plastica antropomorfa ubbidisce ad una nuova concezione della modellazione, di probabile derivazione egeo-anatolica, consistente nell'appiattimento della figura e nel vigoroso ritaglio della linea di contorno (v. cicladica, arte).
In Karanovo III le capanne hanno assunto una forma decisamente rettangolare, mentre nella ceramica si manifestano notevoli innovazioni, sia nella forma sia nella decorazione (incisione con incrostazione di bianco). Appaiono per la prima volta le asce da combattimento, che testimoniano la probabile interferenza di gruppi provenienti dall'Asia Minore o dall'Europa sud-orientale (v. cordicella, decorazione a). Questa facies culturale assume una più definita fisionomia nel quarto livello, con abbondanza di teste di mazza ed asce-martello, con ceramica nero-lustra o dipinta in grafite. Le figurine umane, del tipo piatto sagomato, sono eseguite oltre che in argilla, in marmo ed osso.
Karanovo V rivela un aspetto totalmente differente da quello dei precedenti livelli che, in un certo senso, rappresentano una concatenazione dello sviluppo culturale in quest'area della Bulgaria. Appaiono abitazioni rettangolari alquanto ampie (fino a 12 m di lunghezza) con una estremità absidata. La ceramica nero-lustra, ornata a volte con incisioni o "a cordicella", presenta un estroso sviluppo delle anse e caratteristiche fogge tondeggianti ad orlo obliquo o addirittura askoidi. È questo il periodo in cui appaiono oggetti di rame, sicché l'innovazione culturale testimoniata dall'ultimo livello di K. potrebbe farsi coincidere con i movimenti di genti riscontrabili nell'Eurasia all'inizio dell'età dei metalli e che alcuni pongono in relazione con la diffusione di elementi linguistici indoeuropei.
Bibl.: V. Mikov, selištnata mogila do s. Karanovo (N-Zagorska Ok.), in Izvestija na Bulgarskcto Geografsko Družestvo, V, 1937, p. 157 e ss.; id., Karanovo, Bulgaria, in Antiquity, XIII, 1939, p. 345 ss.; I. H. Gaul, The Neolithic Period in Bulgaria, in Amer. School of Prehist. Resesarch Bull., 16, 1948, pp. 80, 81, 230, tavv. XVIII, XIX; V. Mikov, The Prehistoric Mound of Karanovo, in Archaeology, XII, 1959.
(S., M. Puglisi)