KARBINA (Κάρβινα)
Città dei Messapi (il ramo degli Iapigi abitanti la penisola salentina), ricordata con questo nome da Ateneo (xii, 23, p. 522), da identificarsi probabilmente con l'attuale paese di Carovigno. È forse la stessa ricordata da Guidone col nome Carbinium (Guid., 467, ii; 507, 1) mentre sembra poco probabile la sua identificazione con Valesio in base ad altro passo di Guidone (27, 11: "Valetum vei Valentium quae et Carbinium et Carpinium"): le duplicazioni di nomi sono comuni in ambiente iapigo-messapico.
Il passo di Ateneo che vi si riferisce riporta un racconto di Clearco di Soli, discepolo di Aristotele, che ricorda la conquista di K., πόλις ᾿Ιαπύγων, da parte dei Tarantini. Le giovani donne ed i figli dei Carbinati furono esposti nudi, a ludibrio, nei templi della città vinta, ma per tali nefandezze i colpevoli furono tutti fulminati dalla divinità e davanti alle loro case, a Taranto, furono erette delle stele ove si sacrificava solamente a Giove Kataibates. L'avvenimento sembra collegato alle guerre dei Tarantini contro gli Iapigi-Messapi ricordate da Erodoto (v, 11, 170) e da Diodoro (xi, 25) intorno al 473 a. C.
A Carovigno, posta, come altre città della regione, su un piccolo colle, sono visibili ancora resti delle mura in blocchi non perfettamente regolari, appartenenti, sembra, a tre cerchie diverse. Si ha anche notizia del ritrovamento di numerose tombe con suppellettile vascolare e bronzea, tra cui due caducei. Inoltre resti di case e di fornaci. Sono ricordati anche numerosi trovamenti di statuette fittili ed alcuni ripostigli di monete, sia greche che romane.
Il materiale è andato in gran parte disperso in collezioni private, tra cui quelle dell'Arcivescovo Annibale De Leo, oggi al Museo Provinciale di Brindisi. Poco materiale è al Museo Nazionale di Taranto.
Si sono rinvenute anche iscrizioni messapiche - alcune, al Museo Provinciale di Lecce - tra cui una, ritenuta dal Ribezzo dell'VIII sec. a. C., che sarebbe la più antica iscrizione messapica. Un edificio di età probabilinente romana - forse un tempio - si è recentemente rinvenuto in agro di Carovigno verso il mare, in località Scianolecchia. Nella zona è stato anche identificato un tratto di mura ed un pozzo a campana.
Bibl.: V. Adriani, Carbina e Brindisi, Ostuni 1888; v. Geisau, in Pauly-Wissowa, X, 1919, col. 1930, s. v.; cfr. VIII A, i, 1955, col. 260-262, s. v. Valentium; F. Ribezzo, Corpus Inscriptionum Messapicarum, Roma 1937, pp. 40-44; L. Viola, in Not. Scavi, 1884, p. 128; J. W. Latmough, The Prae-Italic Dialects, II, 1939, pp. 436-441; cfr. anche p. 329 e p. 362, nota i; F. Ribezzo, Nuove ricerche per il Corpus Inscriptionum Messapicarum, Reale Accademia d'Italia, Centro studi per l'Albania, 1944, pp. 69-77.