KRAMÁŘ, Karel (Carlo)
Uomo politico cecoslovacco, nato il 27 dicembre 1860 a Vysoké. Compì gli studî superiori nelle università di Praga, Strasburgo, Berlino e all'École des sciences politiques a Parigi. Fu con Masaryk uno dei fondatori del partito realista e nel 1890 si aggregò con questo partito ai "giovani cèchi". Dal 1891 fu deputato alla Camera austriaca e, in seguito, alla Dieta di Boemia. Diresse per qualche tempo la rivista Čas (Il tempo), che ebbe gran parte nella rinascita intellettuale cèca dell'ultimo trentennio. Dal 1897 alla caduta di Badeni fu vicepresidente della Camera.
Il K. è il formulatore del neoslavismo, dottrina politica che propugnava più stretti rapporti dell'Austria con la Russia e con gli altri stati slavi, garantendo ai Cèchi una posizione preminente dentro il complesso della monarchia asburgica; perciò avversava la Triplice Alleanza e il Drang nach Osten germanico, ma non prospettava la distruzione dell'ex-impero danubiano. Il neoslavismo, diretta filiazione dell'austroslavismo di Palacký, ne conservava alcuni tratti essenziali.
Durante la guerra mondiale (1916) il K, per pressioni dei circoli militari e dei circoli politici ligi alla Germania fu, con Rašín, processato per alto tradimento e condannato a morte; dopo un anno di carcere, fu graziato dall'imperatore Carlo I. Distrutto l'Impero austriaco, il K. fu capo della delegazione cèca alle conferenze della pace a Parigi; dal 14 novembre 1918 all'8 luglio 1919 fu presidente del primo Consiglio dei ministri della repubblica cecoslovacca. Oggi il K. è il capo del partito nazionale democratico.
Ha pubblicato una serie di studi politici ed economici, fra i quali: Papiergeld in Österreich seit 1848, Lipsia 1886; České státní právo, Praga 1896; Poznámky Keské politice, Praga 1906; Rakouská zahraniční politika v XIX stol., Praga 1900. Particolare importanza hanno quelli pubblicati nell'immediato dopoguerra: Ruská krise (1921) e Pĕt predndášek o zahraniční politice (1922), Na obranu slovanské politiky (1926).