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KRAMÁŘ, Karel

di Uniberto Nani - Enciclopedia Italiana (1933)
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KRAMÁŘ, Karel (Carlo)

Uniberto Nani

Uomo politico cecoslovacco, nato il 27 dicembre 1860 a Vysoké. Compì gli studî superiori nelle università di Praga, Strasburgo, Berlino e all'École des sciences politiques a Parigi. Fu con Masaryk uno dei fondatori del partito realista e nel 1890 si aggregò con questo partito ai "giovani cèchi". Dal 1891 fu deputato alla Camera austriaca e, in seguito, alla Dieta di Boemia. Diresse per qualche tempo la rivista Čas (Il tempo), che ebbe gran parte nella rinascita intellettuale cèca dell'ultimo trentennio. Dal 1897 alla caduta di Badeni fu vicepresidente della Camera.

Il K. è il formulatore del neoslavismo, dottrina politica che propugnava più stretti rapporti dell'Austria con la Russia e con gli altri stati slavi, garantendo ai Cèchi una posizione preminente dentro il complesso della monarchia asburgica; perciò avversava la Triplice Alleanza e il Drang nach Osten germanico, ma non prospettava la distruzione dell'ex-impero danubiano. Il neoslavismo, diretta filiazione dell'austroslavismo di Palacký, ne conservava alcuni tratti essenziali.

Durante la guerra mondiale (1916) il K, per pressioni dei circoli militari e dei circoli politici ligi alla Germania fu, con Rašín, processato per alto tradimento e condannato a morte; dopo un anno di carcere, fu graziato dall'imperatore Carlo I. Distrutto l'Impero austriaco, il K. fu capo della delegazione cèca alle conferenze della pace a Parigi; dal 14 novembre 1918 all'8 luglio 1919 fu presidente del primo Consiglio dei ministri della repubblica cecoslovacca. Oggi il K. è il capo del partito nazionale democratico.

Ha pubblicato una serie di studi politici ed economici, fra i quali: Papiergeld in Österreich seit 1848, Lipsia 1886; České státní právo, Praga 1896; Poznámky Keské politice, Praga 1906; Rakouská zahraniční politika v XIX stol., Praga 1900. Particolare importanza hanno quelli pubblicati nell'immediato dopoguerra: Ruská krise (1921) e Pĕt predndášek o zahraniční politice (1922), Na obranu slovanské politiky (1926).

Vedi anche
Cecoslovacchia (ceco Česká a Slovenská Federativni) Stato federale dell’Europa centrale (127.900 km2), esistito dal 1918 al 1992, confinante con Germania, Austria, Ungheria, Ucraina e Polonia. Dal 1° gennaio 1993 si è diviso in due unità politiche sovrane e indipendenti, la Repubblica Ceca (➔ Ceca, Repubblica) e la ... Praga (ceco Praha; ted. Prag) Città della Repubblica Ceca (1.233.211 ab. nel 2009), capitale dello Stato, situata in un’area collinare, compresa tra i 190 e i 380 m s.l.m., lungo il corso del fiume Moldava (ceco Vltava), in posizione centrale nell’ampio bacino della Boemia, alla confluenza di alcune valli. ... Boemia (ceco Čechy, ted. Böhmen) Regione storico-geografica dell’Europa centrale (ca. 53.000 km2 con 6.250.000 ab. stimati al 2007); costituisce la sezione occidentale della Repubblica Ceca con la capitale, Praga.  ● Delimitata da Monti Metalliferi a NO, Selva Boema a SO, Sudeti a NE e a SE colline boemo-morave, ... Prima guerra mondiale Conflitto di dimensioni intercontinentali, combattuto dal 1914 al 1918. Innescata dalle pressioni nazionalistiche e dalle tendenze imperialistiche coltivate dalle potenze europee a partire dalla seconda metà del 19° sec., coinvolse 28 paesi e vide contrapposte le forze dell’Intesa (Francia, Gran Bretagna, ...
Altri risultati per KRAMÁŘ, Karel
  • Kramář, Karel
    Enciclopedia on line
    Uomo politico cecoslovacco (Vysoké nad Jizerou 1860 - Praga 1937); fondò con T. G. Masaryk il partito realista, che (1890) aderì ai Giovani Cechi. Deputato a Vienna e a Praga, K. formulò la teoria politica del "neoslavismo" che, ricollegandosi all'austro-slavismo di F. Palacký, voleva più stretti rapporti ...
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