NOVÝ, Karel
Pseudonimo del romanziere cèco Karel Novák, nato a Benešov l'8 dicembre 1890. I romanzi di Nový, inperniati sui problemi della classe operaia, hanno un impianto crudamente realistico. Scivolando spesso in accenti didattici, egli descrive le pene e le ambasce dei poveri in contrasto con la loro energia vitale.
Le sue prime cose risentono dell'influsso di Vladislav Vančura. Una espressione originale il N. raggiunge nella trilogia Železný kruh ("Il cerchio di ferro"), costituita da Samota Křešín ("Il casolare Křešín". 1927), Srdce ve vichru ("Cuori nel turbine", 1930) e Tvaří v tvář ("A faccia a faccia", 1932), dove sono narrate le sorti di braccianti, mattonai, scalpellini nei feudi arciducali di Konopište, attraverso il susseguirsi delle generazioni, sino alla guerra mondiale. Nello stesso periodo egli pubblicò il volume di racconti Tuláci a ýiní ("Vagabondi e altri", 1928) e i romanzi Modrý vêz ("Il carrozzone azzurro", 1929) e Peníze ("Denaro", 1931), ribattezzato più tardi Peníze nebo krev ("Denaro o sangue"). L'opera più popolare del N. è il romanzo Chceme žít ("Vogliamo vivere", 1933), che affronta il tema della disoccupazione, narrando le peripezie di una sarta e d'un muratore, che invano cercano di trovare un'occupazione onesta nel vortice della città. Un argomento analogo (la storia d'un ragazzo di villaggio che si perde nel fango della metropoli) svolge Na rozcestí ("Al bivio", 1934). Sulla base di documenti d'archivio il N. costruì il romanzo Atentát ("L'attentato", 1935), che rievoca gli antefatti dell'attentato di Sarajevo e della prima guerra mondiale. Delle famiglie di "pescecani" si occupa nel romanzo Třetí větev ("Il terzo ramo" 1939); d'un semplice contadino che combatte nelle legioni cèche tratta il lungo racconto Za hlasem domova ("Seguendo la voce della patria", 1939). Il N. ha scritto anche dei drammi, fra i quali citiamo Cěská bouře ("La tempesta boema", 1948), sull'epoca di Hus.