TOMAN, Karel
Poeta cèco, nato il 25 febbraio 1877 a Kokovice (il suo vero nome è Antonin Bernašek).
È uno dei più caratteristici esponenti di quell'individualismo a tinte anarchiche e moraleggianti che dominò tra gl'intellettuali cèchi alla fine del sec. XIX: anarchismo in cui confluiva una ribellione nazionale e sociale e in cui si possono ritrovare echi di ideologie politiche e atteggiamenti spirituali già superati in altri paesi, ma ancora "moderni" nell'ambiente un po' attardato e provinciale della Boemia. In assenza di una precisa ideologia politica, l'anarchismo giovanile del T. sfociò assai presto in nichilismo sentimentale. Subì influssi del Rimbaud e del Verlaine.
Tra le sue poesie giovanili si possono citare: Pohádky krve (Leggende di sangue) e Melancholicka pout (Pellegrinaggio malinconico). Particolarmente degne di nota: Slunečné hodiny (Ore soleggiate, 1918); Hlas ticha (La voce del silenzio, 1923).
La poesia del T. ha esercitato un certo influsso anche sulla giovane generazione del suo paese, per quanto diversamente orientata.