Zeman, Karel
Regista cinematografico ceco, nato a Ostroměř (Austria-Ungheria; od. Rep. Ceca) il 3 novembre 1910 e morto a Gottwaldov (od. Zlín) il 5 aprile 1989. Fu uno dei più innovativi esponenti dell'animazione, e ricorse a tecniche diverse, spesso combinate tra loro in modo originale.
Dopo studi commerciali (durante i quali lavorò in un teatro di marionette), fu vetrinista in patria e disegnatore pubblicitario in Francia. Nel 1943 venne assunto come disegnatore dagli studi di animazione Bata, appena fondati a Zlín da Hermína Týlová, della quale fu poi aiuto regista per Ferda mravenec (1944, Ferda la formica), il primo film ceco con pupazzi animati. Fu invece Z. a girare il primo con pupazzi e attori umani, Vánočni sen (1946, Sogno di Natale), Grand prix international per i cortometraggi a soggetto al Festival di Cannes. Usò solo pupazzi per le due serie di cortometraggi sulle tragicomiche avventure del signor Prokouk (1946-1948 e 1955-1959), che gli procurarono in patria un'enorme popolarità, e per il mediometraggio Král Lávra (1950, Il re Lávra), dal poema satirico di K.H. Borovský. Unì i pupazzi con i disegni nel suo primo lungometraggio, Poklad ptačího ostrova (1953, Il tesoro dell'isola degli uccelli), e di nuovo con gli attori nel cortometraggio Inspirace (1949, Ispirazione), in cui utilizzò delicate figurine di vetro e straordinari giochi di luce, e nel lungometraggio Cesta do pravěku (1955, Viaggio nella preistoria), Premio della giuria alla Mostra del cinema di Venezia. Realizzò quindi un vasto ciclo di lungometraggi ispirati (anche se molto liberamente) a celebri opere letterarie: alcuni dei Voyages extraordinaires di J. Verne per Vynález zkázy (1958; La diabolica invenzione), Ukradená vzducholod (1967; I ragazzi del capitano Nemo) e Na kometě (1970, Sulla cometa); il romanzo di R.E. Raspe per Baron Prášil (1962; Il barone di Münchhausen), Vela d'argento al Festival di Locarno; Les trois mousquetaires di A. Dumas padre per Bláznova kronika (1964, Cronaca folle). In tali impegnativi film, considerati i suoi migliori, unì con grande fantasia attori, pupazzi e cartoni animati, che si stagliano su sfondi parzialmente mobili, disegnati ispirandosi alle stampe ottocentesche ma anche alle féeries di Georges Méliès (un autore a cui Z. è stato spesso accostato dalla critica). Infine passò alla tecnica della carta ritagliata, e il suo interesse si volse alle fiabe: quelle orientali con i sette cortometraggi su Sindbad il marinaio (1971-1974) poi riuniti in Pohádky tisíce a jedné noci (1974, Fiabe delle mille e una notte); quelle ceche con i lungometraggi Čarodějuv učeń (1978, L'apprendista stregone) e Pohádka o Honzikovi a Mařence (1980, Fiaba su Giovanni e Maria), che utilizza anche attori.
M. Benešová, Karel Zeman, Praha 1968.
J. Hořejši, Karel Zeman, Praha 1970.
S. Asenin, Fantastičeskij kinomir Karela Zemana (Il cinema fantastico di Karel Zeman), Moskva 1979.
Karel Zeman, a cura di M. Hábová, Z. Smejkal, Praha 1986.