Pseudonimo dell'uomo politico e scrittore russo Karl Sobelsohn (n. Leopoli 1885 - m. forse 1939). Membro dal 1901 del partito socialdemocratico polacco-lituano, prese parte alla rivoluzione russa del 1905; internazionalista durante la prima guerra mondiale, partecipò alle conferenze di Zimmerwald e Kiental, divenendo uno stretto collaboratore di Lenin. Ritornato in Russia subito dopo la Rivoluzione di ottobre, aderì al partito comunista. Nel 1918 si recò in Germania dove collaborò alla costituzione del Partito comunista tedesco partecipando poi ai moti rivoluzionarî dell'ott. 1923. Membro del Comitato esecutivo del Komintern dal 1920, fu rettore dell'università Sun yat-sen di Mosca e aderì all'opposizione di sinistra ispirata da Trockij, venendo espulso dal partito comunista nel 1927. Dopo aver ritrattato le proprie posizioni fu riammesso nel partito (1929) e dal 1931 al 1935 fece parte del comitato editoriale delle Izvestija. Arrestato durante la grande epurazione della metà degli anni Trenta, nel febbr. 1937 fu processato e condannato a 10 anni di lavori coatti. Morì probabilmente nel 1939, in prigione o in un campo di concentramento.