DAUB, Karl
Teologo protestante, nato a Kassel il 20 marzo 1765, morto a Heidelberg, dove insegnava all'università fin dal 1795, il 22 novembre 1836. Prima seguace del razionalismo kantiano (come risulta dal Lehrbuch der Katechetik, 1801), subì poi l'influsso dello Schelling, palese nei Theologoumena (Heidelberg 1806), nella Einleitung in das Studium der Dogmatik (ivi 1810) e nel Judas Ischarioth, oder Betrachtungen über das Gute im Verhältnis zum Bösen (ivi 1816-1818). Ma anche questa influenza cedette poi in lui a quella, definitiva, del Hegel, la cui chiamata a Heidelberg fu soprattutto opera sua: schiettamente hegeliano ne risultò il suo libro maggiore, Die dogmatische Theologie jetziger Zeit oder die Selbstsucht in der Wissenschaft des Glaubens (Heidelberg 1833), così come le Philosophische und theologische Vorlesungen (edite postume dal Marheineke e dal Dittenberger in 7 voll., Berlino 1838-44). Il D. diveniva così, insieme col Marheineke, uno dei maggiori rappresentanti della destra hegeliana, e insieme della moderna teologia speculativa protestante, intesa a interpretare la dogmatica cristiana mediante la filosofia del Hegel e a mettere in luce la loro profonda identità.
Bibl.: K. Rosenkranz, Erinnerungen an K.D., Berlino 1837; D. Fr. Strauss, Charakteristiken u. Kritiken, Lipsia 1839; W. Hermann, Die spekulat. Theologie in ihrer Entwikl. durch D., Amburgo 1847; H. Holtzmann, in Badische Biographien di F. v. Weech, I, Monaco 1875, p. 160 segg.; Landerer, in Realencyckl. f. prot. Theol. u. Kirche, IV, pp. 496-502.