HAVLÍČEK-BOROVSKÝ, Karl
Pubblicista e uomo politico cèco, nato il 31 ottobre 1821 a Borová, morto a Praga il 29 luglio 1856. Si occupò di slavistica, di folklore, scrisse versi, tradusse dal russo, facendo per la prima volta conoscere in Boemia la scuola naturalistica russa; e fu soprattutto editore di giornali: le Narodné Noviny; intorno alle quali nel 1848 si raccolse buona parte del movimento democratico cèco, e lo Slovan che fu un vero focolaio di lotta contro l'assolutismo. Arrestato una prima volta, dopo la liberazione si sforzò di conciliare le aspirazioni del movimento di opposizione col governo di Vienna; ma, disilluso ben presto, riprese la lotta, subendo varî processi. Arrestato e rilasciato nel 1855 in rovinate condizioni di salute, non sopravvisse che pochi mesi. Fervente patriota, H. fu tuttavia difensore dell'unità dell'Impero austriaco, che egli avrebbe voluto si appoggiasse più sugli Slavi. Fu anche poeta, ma con intento educativo e di propaganda politica: vanno segnalate Le elegie tirolesi, che per la loro irruenza contro il dispotismo austriaco, sono ricordate spesso accanto a Le mie prigioni del Pellico.
Bibl.: T. Masaryk, K. H. Snahy a tužby politického probuzeni, Praga 1896 e 1904; L. Quis, Korrespondence K. H., Praga 1903; A. Srb, K. H.-B., Praga 1906; A. Spisar, K. H.-B. náboženské názory a reformni návrhy cirkevní, in Osvěta, 1909; Z. Tobolka, K. H., in Lit. ceská XIX st., parte 3a, pp. 538-669; J. Jakubec, Havlíček básník, ivi pp. 670-720; W. Giusti, in Studî sulla cultura cèca contemporanea, Roma 1932.