Joel, Karl
Filosofo tedesco (Hirschberg 1864 - Wallenstadt, Svizzera, 1934). Allievo di Dilthey, insegnò nell’univ. di Basilea dal 1897. La sua visione della natura, critica verso le concezioni positivistiche e meccanicistiche, si ispira alla filosofia di Schelling. La vita organica vi appare come il luogo in cui natura e pensiero si incontrano (Philosophie der Gegenwart in Selbstdarstellungen, 1921). Nei suoi studi di storia della filosofia J. si concentrò sul pensiero greco, che a suo avviso era imperniato su una concezione spiritualistica e organicistica della realtà. Tale concezione era poi rivissuta con lo spirito romantico e ultimi rappresentanti sono stati Schopenhauer, Wagner e Nietzsche. Il compito della filosofia contemporanea, secondo J., è quello di far rivivere tale concezione profondamente unitaria. Tra le sue opere si segnalano: Der echte und der xenophontische Sokrates (2 voll., 1893-1901); Nietzsche und die Romantik (1905); Jakob Burckhardt als Geschichtsphilosoph (1918); Geschichte der antiken Philosophie (1921); Der Ursprung der Naturphilosophie aus dem Geiste der Mystik (1926); Wandlungen der Weltanschauung. Eine Philosophiegeschichte als Geschichtsphilosophie (1928-34.).