Korsch, Karl
Uomo politico, sociologo e filosofo tedesco (Tostedt, Lüneburg, 1886 - Cambridge, Massachusetts, 1961). Dopo aver studiato economia, diritto e filosofia a Monaco, Berlino, Ginevra e Jena, soggiornò in Inghilterra dal 1912 al 1914, dove entrò in contatto con la Fabian Society. Rientrato in Germania, nel 1920 aderì al Partito comunista tedesco unificato (UKPD), nato dalla confluenza della sinistra socialdemocratica con la sinistra spartachista; dal 1924 al ’25 diresse l’organo teorico del partito, Die Internationale. Nel 1926, essendo stato aspramente criticato dall’Internazionale comunista e avendo egli rifiutato di fare l’autocritica, fu espulso dal partito (di cui era deputato al Reichstag dal 1924). Dopo il 1928 lasciò la vita politica attiva per dedicarsi alla ricerca teorica; nel 1933 abbandonò la Germania e nel 1936 emigrò negli Stati Uniti. Le sue opere principali sono Marxismus und Philosophie (1923) e Karl Marx (1938). Ha scritto anche un gran numero di articoli e brevi saggi – raccolti in vari volumi – sulla socializzazione, sui consigli operai, e su altri problemi teorici del movimento operaio. In Marxismus und Philosophie K. respinge qualunque deformazione riformistica del marxismo sul piano politico, e qualunque deformazione positivistica e antidialettica di esso sul piano teorico. Decisivo per K. è il concetto di totalità, in forza del quale il marxismo non è né economia, né filosofia, né storia, né teoria del diritto e dello Stato, ecc., bensì è critica della società borghese nella sua totalità. Il concetto di totalità – che si fonda sulla coincidenza dialettica fra pensiero e realtà sociale, fra teoria e prassi – è il grande strumento metodologico che Marx eredita da Hegel. In Karl Marx K. approfondisce ulteriormente questi temi, ma con sostanziali sviluppi, poiché egli, pur ribadendo energicamente il legame Marx-Hegel, propone un’originale concezione del marxismo come scienza sociale, cioè come analisi strettamente empirica della società borghese moderna. Il marxismo in quanto sociologia mate- rialistica, fondata sui principi metodologici della specificazione e del mutamento storici, presenta secondo K. una significativa affinità metodologica con le scienze naturali più sviluppate.