LEHRS, Karl
Filologo tedesco, nato a Königsberg il 2 giugno 1802, professore ordinario in quell'università dal 1845 sino alla morte (9 giugno 1878).
I suoi lavori di critica ed esegesi omerica (De Aristarchi studiis homericis, Lipsia 1833, 2ª ediz. a cura di A. Ludwich, 1882, Quaestiones epicae, 1837) sono notevoli per la valorizzazione del materiale, e la finezza filologica dell'analisi. Le sue edizioni di scritti di Erodiano (1848) e degli scolî a Pindaro (1873), gli studî su poeti e filosofi greci (molti raccolti in Populäre Aufsätze aus dem Altertum, 2ª ed., Lipsia 1875) gli assicurano un cospicuo posto nella filologia del sec. XIX. L'opera sua più nota è Q. Horatius Flaccus (Lipsia 1869) in cui, scorgendo la vera grandezza di Orazio nelle Satire e nelle Epistole, deprimeva per converso le Odi; qui il giudizio e il pregiudizio estetico lo condussero ad audaci e insostenibili espunzioni e mutilazioni nel testo tradizionale. Nonostante questi e altri errori ai quali lo trasse una grande subiettività di giudizio, il L. ebbe alto e profondo il senso della classicità, che espresse anche nell'appassionata attività didattica e pedagogica.
Bibl.: L. Friedländer, in Allgem. Deutsche Biographie, XVIII, pp. 152-166.