Nome d'arte dell'attore statunitense di origine serba Mladen George Sekulovich (Gary, Indiana, 1912 - Los Angeles 2009). I lineamenti marcati, lo sguardo acceso, il naso estremamente particolare, vero e proprio tratto caratterizzante la sua fisionomia, è considerato tra i migliori caratteristi di Hollywood. Nel 1952 ottenne un Oscar come migliore attore non protagonista per A streetcar named desire (1951).
Già allievo dell'Actors' Studio, dopo aver frequentato l'Art Institute e il Goodman Theatre Dramatic School a Chicago, nel 1937 debuttò a Broadway dove dieci anni dopo, diretto da E. Kazan, interpretò drammi di T. Williams e A. Miller. Si dedicò poi al cinema lavorando spesso con Kazan e H. Hathaway.
Esordì a Broadway in Golden boy di Odets (1937). Tra le sue più note interpretazioni teatrali: Uncle Harry di Job (1942); The assassin di I. Shaw (1945); All my sons di A. Miller (1947); A streetcar named desire di Williams (1947); Peer Gynt di Ibsen (1951); Desire under the elms di O'Neill (1952); The desperate hours di Hayes (1955). Dal 1940 si è imposto, come caratterista, in film di E. Kazan: Boomerang (1947); A streetcar named desire (1951), premio Oscar; On the waterfront (Fronte del porto, 1954); Baby Doll (1956). Tra i film successivi: Fear strikes out (Prigioniero della paura, 1957); Oneeyed Jacks (I due volti della vendetta, 1961); Birdman of Alcatraz (L'uomo di Alcatraz, 1962); Cheyenne autumn (1964); The Cincinnati kid (1965); Patton (1970); Il gatto a nove code (1972). Nel corso degli anni Settanta si è dedicato soprattutto all'interpretazione di serial televisivi polizieschi, tornando al cinema di buon livello negli anni Ottanta con Nuts (Pazza, 1987). Si è anche cimentato nella regia con Time limit! (Il fronte del silenzio, 1957).