Malden, Karl
Nome d'arte di Mladen Sekulovich, attore e regista cinematografico statunitense, di origine serba, nato a Gary (Indiana) il 22 marzo 1914. I lineamenti marcati, lo sguardo acceso, il sorriso leale o all'occorrenza crudele, il naso estremamente particolare, vero e proprio tratto caratterizzante la sua fisionomia, è considerato tra i migliori caratteristi di Hollywood. Nel 1952 ha ottenuto un Oscar come migliore attore non protagonista per il ruolo di Mitch in A streetcar named desire (1951; Un tram che si chiama desiderio) di Elia Kazan, accanto a Marlon Brando. Dagli anni Settanta ha raggiunto grazie alla televisione una più vasta popolarità.
Dopo aver frequentato l'Art Institute e il Goodman Theatre Dramatic School a Chicago, nel 1937 debuttò a Broadway dove dieci anni dopo, diretto da Kazan, interpretò drammi di T. Williams e A. Miller. Nel 1944 aveva ricoperto al cinema il primo dei suoi tanti ruoli di militare in Winged victory di George Cukor, cui avevano fatto seguito 13, Rue Madeleine (1946; Il 13 non risponde) e Kiss of Death (1947; Il bacio della morte), entrambi di Henry Hathaway, altro regista con cui avrebbe lavorato spesso, e Boomerang (1947; Boomerang, l'arma che uccide) di Kazan, uno dei registi che più lo hanno stimato. Ricoprì poi un ruolo secondario in Where the sidewalk ends (1950; Sui marciapiedi) di Otto Preminger, film imperniato su un omicidio commesso durante un interrogatorio di polizia. Dopo l'ottima prova in A streetcar named desire, fu un ricco possidente in Ruby Gentry (1952; Ruby, fiore selvaggio) di King Vidor, e tornò a recitare per Hathaway in Diplomatic courier (1952; Corriere diplomatico), in cui è il soldato Ernie, buon amico di un agente segreto (Tyrone Power). Affrontò il ruolo di un ispettore in I confess (1953; Io confesso) di Alfred Hitchcock, ritrovando poi Kazan e Marlon Brando sul set di On the waterfront (1954; Fronte del porto), film con il quale M. ottenne un clamoroso successo. Ancora per Kazan, recitò la parte di un cardatore che non riesce a consumare il suo matrimonio con una moglie bambina in Baby Doll (1956; Baby Doll, la bambola viva). Nel 1957 si cimentò nella regia dirigendo Richard Widmark in Time limit (Il fronte del silenzio), quindi riprese a recitare. Individuo subdolo e sessualmente represso nel western The hanging tree (1958; L'albero degli impiccati) di Delmer Daves, ha un rapporto sadomasochistico con un avventuriero (Marlon Brando) in One eyed Jacks (1961; I due volti della vendetta), diretto dallo stesso Brando. Fu un facoltoso possidente che corteggia una matura vedova (Claudette Colbert) in Parrish (1961; Vento caldo) ancora di Daves. Impersonò il capitano Oscar Wessels in Cheyenne autumn (1964; Il grande sentiero) di John Ford, poi fronteggiò, in ruoli di antagonista, il bravo Steve McQueen in due film non privi d'interesse: The Cincinnati Kid (1965; Cincinnati Kid) di Norman Jewison, e Nevada Smith (1966) di Hathaway. Arricchì la sua recitazione di toni grotteschi in Billion dollar brain (1967; Un cervello da un miliardo di dollari) di Ken Russell, e recitò con William Holden in Wild rovers (1971; Uomini selvaggi), western crepuscolare di Blake Edwards. Ha poi raccolto vasti consensi con il serial The streets of San Francisco (1972-1977), in cui è il tenente Mike Stone, in coppia con un giovane agente (Michael Douglas). Sul grande schermo, è riapparso nel ruolo del padre di una giovane alienata (Barbra Streisand) in Nuts (1987; Pazza) di Martin Ritt.