Statistico, antropologo, eugenista e filosofo della scienza (Londra 1857 - ivi 1936); prof. di meccanica (1881) e di geometria (1891), succedette a F. Galton nella cattedra di eugenica presso l'University College di Londra (1911-33). Ha fatto compiere alla teoria statistica progressi essenziali e ne ha esteso l'applicazione specialmente ai problemi della biometria e dell'eredità; divide con Galton il merito di aver dato le basi alla teoria della correlazione, che tende a misurare l'intensità dell'eventuale legame tra le singole modalità di due distribuzioni di dati; e portano appunto il suo nome l'indice di contingenza e l'indice (o rapporto) di correlazione. La maggior parte delle sue ricerche di statistica matematica fu pubblicata in Biometrika, rivista fondata insieme con Galton e Weldon, e da P. diretta dal 1902 al 1924, e in altri periodici. Le sue vedute epistemologiche sono riassunte in Grammar of science (1892), in cui, rifacendosi prevalentemente al punto di vista fenomenistico di E. Mach, P. insiste particolarmente sull'unità della scienza, concepita come unità di metodo e non di oggetto, e mette a punto i problemi della verifica. Tra gli altri scritti: The ethics of freethought (1888); The chances of death and other studies in evolution (1897); National life from the standpoint of science (1901). Portò a termine l'opera di J. Todhunter, The history of the theory of elasticity (1886-93).