Nome d'arte dell'attore e autore teatrale Valentin Ludwig Fey (Monaco di Baviera 1882 - ivi 1948). Dopo il debutto (1906) come clown suonatore dell'orchestrion, strumento musicale di sua invenzione, cominciò a scrivere (1908) monologhi comici e sketches in dialetto bavarese, che interpretava affiancato (dal 1911) dalla soubrette Lisl Karlstadt. Con Tingeltangel (1915) si affermò sia presso il pubblico degli intellettuali, sia presso quello popolare. All'apice del successo negli anni Venti (anche il giovane B. Brecht fece parte della sua compagnia), in ombra nella seconda metà degli anni Trenta, nonostante il successo dello spettacolo Ritter Unkestein (1939), durante la guerra si ritirò dai palcoscenici e riapparve solo nel 1948. Nel cinema interpretò molti film e film-rivista, in parte perduti, che documentavano i suoi spettacoli (ricordiamo Karl Valentin Hochzeit, 1913). Con il suo fisico dinoccolato e la sua mimica stralunata e intimamente tragica, V. fu il cantore di una Monaco minore, colta nei suoi tic maniacali e nelle sue miserie quotidiane e restituita con l'arma del nonsense e dell'assurdo. I suoi testi sono stati raccolti in Gesammelte Werke (1961; ed. accr., 4 voll., 1981).