DEUTSCH, Karl Wolfgang
Politologo statunitense di origine cecoslovacca, nato a Praga il 21 luglio 1912. Ottenuto il dottorato in giurisprudenza nell'università di Praga, trovandosi all'estero in occasione dell'invasione nazista dei Sudeti, decise di emigrare negli Stati Uniti. Iniziò la carriera accademica al Massachusetts Institute of Technology, ove rimase dal 1947 al 1958, poi ha insegnato all'università di Yale (1958-67) e a Harvard (1967-82). Presidente dell'American political science association (1969-70) e dell'International political science association (1976-79), nel 1976 è stato tra i fondatori ed è diventato condirettore dell'Istituto internazionale per la ricerca sociale comparata del Wissenschaftszentrum di Berlino.
Studioso dei sistemi politici e delle relazioni internazionali, è noto in special modo per l'applicazione di modelli cibernetici e della comunicazione allo studio dei fenomeni politici. D. concepisce e analizza la politica in termini di controllo sulle informazioni e sulle comunicazioni. Se la politica, interna e internazionale, consiste nella capacità di prendere decisioni e di farle osservare, il centro dell'analisi consiste nell'individuare quali siano le fonti delle informazioni disponibili ai decisori, quali distorsioni si presentino nei flussi, con quali strumenti si possano controllare i flussi ed evitare le distorsioni.
D. applica il suo modello allo studio dei processi di formazione degli stati (Nationalism and social communication: an inquiry into the foundations of nationality, 1953) e al funzionamento dei sistemi politici (The nerves of government: models of political communication and control, 1963; trad. it., 1972), ai processi di mobilitazione sociale attraverso i quali si rompono vecchie solidarietà e si creano le disponibilità per la costruzione di nuove comunità statuali (Social mobilization and political development, 1961) e all'analisi dei processi d'integrazione sovranazionale europea (per i quali elabora e utilizza con grande abilità indicatori socio-politici e dati quantitativi).
Le sue opere più importanti, nelle quali sintetizza la sua prospettiva, sono The analysis of internationl relations (1968; trad. it., 1970) e Politics and government: how people decide their fate (1970).