GÜNDERODE, Karoline von
Poetessa romantica tedesca, nata da nobile famiglia l'11 febbraio 1780 a Karlsruhe, morta presso Winkel il 26 luglio 1806. Delicata e soave figura di fanciulla e di donna, incline alla malinconia e alla vita fantastica, racchiudente nel suo intimo una profonda capacità di passione. Conobbe nel 1802 Bettina Brentano. Si strinse di amore al filologo Friedrich Creuzer, infelice nella sua unione coniugale, e il suo amore si mutò tosto in dedizione assoluta; poi, come il Creuzer, infermo, si staccò da lei per riconciliarsi con la propria compagna, accorsa al suo capezzale, non seppe superare lo schianto e si tolse la vita, gettandosi nel Reno. Il suo nome è legato, più che alla sua poesia fortemente sentimentale, nebulosa e senza un'impronta di vera originalità, alla sua stessa vita e vicenda romantica e alla celebrazione che di lei fece Bettina Brentano, intrecciando fantasia e verità, nel romanzo epistolare Die Günderode, 1840.
I suoi scritti consistono nei volumi di versi, pubblicati sotto lo pseudonimo "Tian", Gedichte u. Phantasien, Amburgo 1804, e Poëtische Fragmente, Francoforte 1805, nonché negli Aufsätze u. Gedichte, pubblicati postumi da M. Bachmann in varî almanacchi poetici; il tutto raccolto poi da F. Götz, K. v. G., Gesammelte Dichtungen, Mannheim 1857. Nuove edd. delle sue opere diedero L. Hirschberg, K. v. G., Gesamm. Werke, Berlino 1920, ed E. Salomon, K. v. G., Gesamm. Schriften, Monaco 1925.
Bibl.: L. Geiger, K. v. G. u. ihre Freunde, Stoccarda 1895; K. Groos, Friedrich Creuzer u. K. v. G., Heidelberg 1895; E. Rohde, Friedrich Creuzer u. K. v. G., Heidelberg 1896; M. Büsing, Die Reihenfolge der Gedichte K. v. G., Berlino 1903; G. Bianquis, Caroline v. G. avec des lettres inédites, Parigi 1910; E. Regen, Die Dramen K. v. G., Berlino 1910; B. Allason, Bettina Brentano, Bari 1927.