KASHMIR (A. T., 93-94)
Regione dell'India nord-occidentale. Il Kashmir (anche Cashmere) propriamente detto è un ampio bacino tra la catena himalayana principale e l'avancatena del Pir Panjal, che lo separa dai piani del Panjab. Allungato da NO. a SE., ha una lunghezza di circa 180 km. e una larghezza massima di 120. La catena himalayana è qui relativamente bassa, non superando i 5444 m.; lo Zojila è il valico più depresso (3529 m.). La catena del Pir Panjal culmina a 4742 m. ed è tagliata dalla lunga e profonda valle trasversale del fiume Jheltum, che porta all'Indo le acque di tutto il bacino. Prevalgono terreni paleozoici o più antichi nella costituzione dei monti, mentre il fondo del bacino, piatto ed elevato circa 1600 m., è formato da alluvioni recenti. Le montagne sono orlate da depositi lacustri quaternarî, più estesi dalla parte del Pir Panjal, ove giungono fino a 2500 m. d'altezza e formano vasti ripiani (careua, karewas), incisi da strette valli terrazzate. Essi indicano che la catena del Pir Panjal è stata fortemente sollevata durante il Quaternario (più di 2000 m., secondo Dainelli). Forti e frequenti sono i terremoti. Nel piano alluvionale sorgono alcuni laghi, in gran parte poco profondi, ma assai estesi; il maggiore è il Wular, a 1572 m. d'altezza.
Il clima, data l'altitudine, è temperato, però con calori estivi piuttosto forti e freddi invernali intensi nelle parti basse, e rigido nella zona montana. Le precipitazioni, assai abbondanti sulle montagne, sono invece relativamente scarse nella parte centrale.
Il Kashmir ha rigogliose foreste (di latifoglie, pini, cedri deodara, ginepri, ecc.) che lo rendono un paese molto pittoresco, e ottimi pascoli che nutrono abbondante bestiame. Ricca anche la fauna (orso bruno e nero, leopardo, lupo, capre selvatiche, ecc.).
Le colture si valgono grandemente dell'irrigazione e numerosi sono appunto i canali. Si coltivano abbondantemente il riso e altri cereali, e svariati alberi da frutta; non manca nemmeno la vite, e si alleva il baco da seta. È ben nota la tradizionale industria degli scialli di lana, esportati largamente; altre risorse del paese sono le piccole industrie artistiche e la fabbricazione della carta. Gli scambî commerciali sono intensi; per lo Zojila passa l'importante carovaniera che unisce l'India al Tibet occidentale e al Turkestan. La popolazione è assai fitta.
Il Kashmir, insieme col Jammu, forma dal 1846 uno stato indigeno, comprendente anche un'ampia regione a nord dello spartiacque himalayano (fino al Karakorum), tributario dell'Inghilterra (v. india). Area 218.219 kmq., popol. (1926) 3.330.518 ab. (15 per kmq.). La capitale invernale è Jammu, quella estiva Srinagar (142.000 ab.), la maggiore città del Kashmir, posta al centro del bacino, a 1603 m. d'altezza.
V. tavv. XIII e XIV.
Storia e popolazione. - La storia del Kashmir passa attraverso mol- teplici vicende: a un più antico periodo di influenze indù e buddhiste, succedono le replicate invasioni turche, darde e tibetane del Medioevo. L'islamismo vi fu introdotto nel sec. XIV: seguirono i dominî del Mogol (1586) e degli Afghani (1712), durato, quest'ultimo, fino alla conquista del regno da parte dei Sikh (1819). Nel 1845, durante la guerra dei Sikh, avvenne l'insediamento della dinastia attualmente regnante e l'inizio dell'influenza britattnica.
I Kashmiri sono Indoarî; di alta statura, robusti, colorito chiaro, fattezze fini e regolari. Le donne delle caste elevate sono rinomate per la bianchezza della pelle e la bellezza dei tratti. Sono per due terzi circa maomettani, per un terzo indù: pochi i buddhisti. Nel bacino superiore dell'Indo abitano i Dardi, musulmani, di tipo e linguaggio ario; i Baltì, musulmani, che presentano in grande prevalenza lo stesso tipo fisico, ma parlano un dialetto tibetano; e i gruppi mongoloidi e buddhisti del Ladak.
Bibl.: F. Drew, The northern barrier of India, Londra 1877; Ananda Kaula, Geography of the Jammu and Kashmir State, Calcutta 1913; A. Neve, Thirty years in Kashmir, Londra 1913; id., Tourist's guide to Kashmir, Ladakh, Skardo, ecc., Lahore 1915; Kashmīr and Jammu, in The imperial Gazetter of India, XV, Oxford 1908, pp. 71-147. Cfr. inoltre: Relazioni scientifiche della spedizione De Filippi, ecc., 1913-14, Bologna 1924 segg.