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Kashmir

Dizionario di Storia (2010)
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Kashmir


Regione nordoccidentale del subcontinente indiano, tra il Karakorum e i rilievi prehimalaiani, controllata per due terzi del territorio dall’Unione Indiana e per il resto dal Pakistan. Abitato anticamente da tribù locali di origine indoeuropea, il K. fece parte del primo impero indiano (➔ Chandragupta Maurya); in seguito subì la dominazione dei governatori greci della Battriana e nel 1° sec. d.C. fu annesso all’impero kushana. Dopo un breve periodo sotto il protettorato cinese nel 7° sec., il trono del K. fu occupato da diverse dinastie. Tra il 9° e il 12° sec. in K. si sviluppò la scuola del cd. shivaismo kashmiro, unitario e monista, una delle principali correnti dello shivaismo indiano. Al 12° sec. è attribuita l’opera storica Rajatarangini di Kalhana, che ricostruisce la storia del K. dalle origini al 1000 d.C. circa. Il K. cedette poi all’avanzata araba; dopodiché fu conquistato da Muhammad Ghuri e poi dai Mughal, che lo mantennero fino a metà del 19° secolo. Nel 1847 gli inglesi conquistarono la regione, che rimase sotto il loro controllo fino alla concessione dell’indipendenza nel 1947, quando furono creati i due Stati dell’India e del Pakistan.

Questione del Kashmir

Con la fine del dominio coloniale britannico in Asia meridionale (ag. 1947), i principati indigeni furono chiamati a scegliere fra l’adesione all’India o al Pakistan e l’indipendenza. In Kashmir, Stato a maggioranza musulmana, il maragià indù Hari Singh optò inizialmente per l’indipendenza, ma la fragilità interna, acuita da un movimento di opposizione al suo regime autocratico guidato da Sheikh Abdullah, e l’invasione da parte di guerriglieri pathan della regione sudoccidentale di Punch lo indussero nel giro di due mesi a firmare l’accessione all’India. Di conseguenza, Nuova Delhi inviò l’esercito a liberare la valle di Srinagar e il Pakistan rispose occupando i distretti settentrionali di Gilgit e Baltistan. Con la mediazione dapprima degli inglesi e poi dell’ONU, si giunse nel 1949 a un cessate il fuoco che istituì la cd. Linea di controllo (LOC), in previsione della celebrazione di un referendum popolare (mai indetto); il cd. Pakistan-occupied Kashmir (chiamato dai pakistani Azad Kashmir) rimase così sotto un governo formalmente indipendente con capitale a Muzaffarabad, ma in pratica controllato dal Pakistan. La questione del K., che affonda le radici da un lato nell’inimicizia fra India e Pakistan e dall’altro in quella fra indù e musulmani, si inserì nel contesto mondiale della Guerra fredda, con l’URSS che appoggiava la linea indiana e gli USA quella pakistana; a ciò si aggiunse il conflitto sino-indiano relativo ai confini himalaiani, che nella sezione occidentale correvano attraverso il ghiacciaio dell’Aksai Chin, rivendicato dall’India. Nel tentativo di trarre vantaggio dall’incursione cinese nel Ladakh (1962), il Pakistan con M. Ayub Khan lanciò nel 1965 un’azione militare su ampia scala, cui l’India rispose con una vittoriosa controffensiva; l’ONU impose allora un nuovo cessate il fuoco e nei successivi negoziati (gennaio 1966) i due Paesi si impegnarono a rispettare i confini provvisori antecedenti alla guerra. Dopo il conflitto del 1971, culminato nella nascita del Bangladesh, vennero firmati gli Accordi di Shimla (1972), nei quali India e Pakistan nuovamente si impegnarono a riconoscere la LOC come confine di fatto. Il K. rimase teatro di violente tensioni negli anni seguenti, quando movimenti insurrezionali favorevoli all’indipendenza dello Stato o alla sua adesione al Pakistan indussero il governo indiano a dispiegare l’esercito tra la popolazione civile. Alla fine degli anni Ottanta, gli scontri lungo la LOC proseguirono e carattere ancora più aspro assunsero quelli all’interno dello stesso K., dove le autorità indiane rafforzarono ulteriormente la presenza militare. Nel 1999 l’esercito indiano intervenne per ricacciare militanti pakistani infiltratisi nella regione di Kargil, nel Ladakh occidentale; anche dopo il ritiro di questi le schermaglie continuarono, fino al cessate il fuoco del 2004. Il devastante terremoto del 2005 creò le condizioni per una prima normalizzazione degli spostamenti dei civili attraverso la frontiera, cui seguì l’apertura controllata di valichi per scopi commerciali e di pellegrinaggio (2008).

Vedi anche
Srinagar Città dell’India (894.940 ab. nel 2001), capitale estiva dello Stato di Jammu e Kashmir, posta a 1603 m s.l.m. nel bacino alluvionale del fiume Jhelum, circondata a N da cime nevose. La pianura è irrigata e ben coltivata a riso, grano, frutta (localmente la chiamano valle felice). Il clima è dolce (media ... Karakoram (cinese Holin) Catena montuo­sa dell’Asia centrale, divisa tra Pakistan, Cina e India. Si sviluppa in direzione NO-SE per circa 400 km e ha una larghezza media di 150-200 km; è limitata a S e a SO dall’Himalaya e dalla valle dell’Indo, a O e a N dai rilievi dell’Hindukush e del Pamir, a NE dalla catena ... Pakistan Stato dell’Asia meridionale, nella regione indiana. Comprende le regioni storiche del Punjab occidentale e del Sind, nel bassopiano dell’Indo, un lembo dell’Altopiano Iranico (il Belucistan) e i rilievi che orlano l’altopiano stesso lungo il confine con l’Afghanistan. A E confina con l’India e a NE, ... India India  Stato dell’Asia meridionale, per estensione il terzo dell’Asia e il settimo del mondo. Il confine terrestre, a NO col Pakistan, a NE con Cina, Nepal e Bhutan, a E con Myanmar e Bangladesh, si sviluppa per circa 14.100 km (in contestazione sono il controllo del Kashmir, ripartito con una linea ...
Categorie
  • STORIA CONTEMPORANEA in Storia
  • STORIA PER CONTINENTI E PAESI in Storia
  • ASIA in Geografia
Tag
  • SUBCONTINENTE INDIANO
  • CHANDRAGUPTA MAURYA
  • GUERRA FREDDA
  • NUOVA DELHI
  • BANGLADESH
Altri risultati per Kashmir
  • Kashmir
    Enciclopedia on line
    (sanscr. Kaśmīrās, o Kaśmīra) Regione del subcontinente indiano, controllata per due terzi dall’India, per una piccola parte dalla Cina e per il resto dal Pakistan, che non ha mai rinunciato a rivendicarlo, sia per motivi etnico-religiosi (la maggioranza della popolazione è musulmana) sia per il suo ...
  • Kashmir
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)
    (Kaśmīr ) Ciro Lo Muzio Il K. è al centro di una disputa territoriale che sin dal 1947 ha visto contrapporsi l'India e il Pakistan, i quali ne controllano di fatto rispettivamente il settore centro-meridionale (Jammu e Kashmir, e Ladakh) e nord-occidentale (Azad Kashmir e Northern Areas), divisi da ...
  • KASHMIR
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    (XX, p. 133; App. II, 11, p. 136) Paolo DAFFINA Secondo dati del 1956 la popolazione dello stato di Jammū Kashmir (Kaśmīr) è di 4,4 milioni di abitanti, distribuiti su di una superficie di 240.290 chilometri quadrati. La questione del Kashmir. - Le origini della "questione del Kashmir" rimontano ...
  • KASHMIR
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XX, p. 133) Giuseppe Caraci La popolazione dello stato (Jammu e Kashmir con i distretti di frontiera; 213.039 kmq.) ammontava nel 1941 a 4.021.616 ab. (19 per kmq.), l'aumento del decennio 1931-41 (12,9%) è il più alto dal 1901 in poi. La capitale Srinagar è passata da 173.573 a 207.787 ab. nello ...
  • KASHMIR
    Enciclopedia Italiana (1933)
    (A. T., 93-94) Aldo SESTINI Aldo SESTINI Renato Biasutti Regione dell'India nord-occidentale. Il Kashmir (anche Cashmere) propriamente detto è un ampio bacino tra la catena himalayana principale e l'avancatena del Pir Panjal, che lo separa dai piani del Panjab. Allungato da NO. a SE., ha una lunghezza ...
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Vocabolario
kashmìr
kashmir kashmìr 〈kašmìr〉 s. m. – 1. Fibra tessile naturale, il cui nome deriva dalla regione del Kashmīr, lo stato più settentrionale dell’Unione Indiana, dove originariamente veniva prodotta (oggi la più pregiata proviene dalla Mongolia);...
cachemire
cachemire ‹kašmìir› s. m., fr. [dal nome del Kashmīr, stato dell’India nella regione dell’Himalaya]. – Fibra tessile naturale, morbida e lucente, di colore variabile dal bianco al rossiccio, che si ricava dalle capre del Kashmīr; tessuto...
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