Vedi KASMENAI dell'anno: 1961 - 1995
KASMENAI (v. vol. IV, p. 329)
Le ricerche più recenti sono state rivolte soprattutto all'estensione e all'approfondimento delle conoscenze sul singolare impianto urbanistico della sub-colonia militare siracusana. Scavi sul margine della terrazza orientale, dove è situato il tempio, hanno rimesso in luce ben tre isolati le cui dimensioni e caratteristiche non differiscono da quelli del restante suolo urbano, evidenziando così che anche il tempio si inserisce organicamente nella rete viaria della città. Dimostrato che non esistono strade trasversali in senso E-O, alcuni incroci del settore centrale della città sembrano relativi al collegamento di aree limitate di suolo urbano e non a un'arteria stradale continua. Lo scavo di un'area non estesa e corrispondente a due isolati ha permesso di stabilire alcuni punti fermi.
Ogni isolato, di notevole lunghezza e largo 25 m, era diviso longitudinalmente in due parti uguali da un ambitus di 0,50 m, talora interrotto o sostituito da una struttura muraria rettilinea. Ogni isolato è coperto in senso trasversale da blocchi di case comprendenti ciascuno quattro complessi abitativi a pianta quadrata (156 m2 con 12,50 m di lato). Ogni casa ha l'accesso da E o da O sugli stenopòi, un corridoio conduce a un cortile sul quale da E e da O si affacciano gli ambienti di servizio. Gli ambienti abitativi veri e propri si allineano a tre a tre sul lato Νe si aprono a S.
Lo schema costante delle strutture abitative dà l'impressione di una forte regolarità modulare, estesa a tutto il tessuto urbano. L'elevato delle case, anche se in genere poco conservato, è in pietra lavica (raramente in calcare) e tecnica poligonale, di esecuzione talora apprezzabile ma non di particolare rilievo. È fenomeno diffuso, comunque, lo slittamento delle strutture a causa del fondo roccioso incoerente. Manca una caratteristica costante nel sistema di accesso alle case e ai cortili. Il cortile può essere comune a due complessi abitativi, oppure fra questi ultimi si trovano aree libere che permettono il collegamento fra le strade limitanti l'isolato in mancanza di strade continue in senso SO.
È evidente l'impostazione modulare rigorosa su cui è stato improntato il tessuto viario, alla cui impressione di regolarità contribuisce la mancanza di aree e monumenti pubblici. Conferma di questo, sono le opere di fortificazione di notevole consistenza costruite nei pressi della zona valliva del settore SO: esse interferiscono con moduli regolari di strade e isolati senza però mutarne l'orientamento e le caratteristiche. Le peculiarità dell'impianto urbanistico sembrano, a un primo complessivo esame, confermare il carattere strategico che determinò la fondazione della sub-colonia. Tale carattere giustifica il poderoso sistema difensivo con la cinta muraria in tecnica megalitica e le torri rettangolari esterne.
Recentemente è stata individuata una linea di fortificazione sul margine E della terrazza della c.d. Acropoli. Si tratta di un muro a doppia cortina che si addossa alla fortificazione principale nei pressi della torre e ha un percorso in senso N-S. Tre torri aggettanti dal muro stesso si sovrappongono agli isolati arcaici. Il muro aveva la funzione di recintare il sito più elevato della città; probabilmente risale alla prima metà del IV sec. a.C., nel quadro di sistematiche opere di fortificazione del territorio siracusano all'approssimarsi del pericolo cartaginese. Opere di fortificazioni coeve sono documentate a Eloro, Akrai e Pantalica.
Fra i materiali recuperati nei pressi del tempio è di particolare interesse una matrice fittile con la testa di una probabile sfinge in stile dedalico, datata alla fine del VII sec. a.C.
Bibl.: D. Adamesteanu, Contributo della aereofototeca archeologica del Ministero della Pubblica Istruzione alla soluzione dei problemi di topografia antica in Italia, in Tenth Congress of International Society of Photogrammetry, Lisbona 1964, pp. 62-63, fig- 11; G. Voza, in Atti del II Congresso Internazionale di studi sulla Sicilia antica, Palermo-Trapani 1968 (Kokalos XIV-XV, 1968-1969), Palermo 1970, pp. 359-369; id., Kasmenai, in P. Pelagatti, G. Voza (ed.), Archeologia nella Sicilia orientale (cat.), Napoli 1973, p. 129 ss.; id., in Atti del IV Congresso Intemazionale di Studi sulla Sicilia Antica, Palermo-Malta 1976 (Kokalos XXII-XXIII, 1976-1977), Roma 1978, pp. 561-562; id., Kasmenai, in E. Gabba, G. Vallet (ed.), La Sicilia antica, I, 3, Napoli 1980, p. 529 ss.; G. Voza, G. Carandente, Arte in Sicilia, Milano 1983, p. 88.