Nagy, Käthe von
Nome d'arte di Ekaterina Nagy von Cziser, attrice cinematografica ungherese, nata a Szatmárnémeti (od. Satu Mare, Romania) il 4 aprile 1904 e morta a Los Angeles il 20 dicembre 1973. Fu una delle interpreti più famose del cinema d'evasione negli anni del Terzo Reich.Figlia di un direttore di banca, crebbe nella cittadina ungherese di Szabadka (od. Subotica, Serbia). Dopo alcuni tentativi letterari (pubblicò due novelle), scappò di casa per fare l'attrice. Nel 1926 si trasferì a Berlino, dove scriveva corrispondenze per un giornale di Budapest; l'anno successivo ottenne il suo primo ruolo cinematografico di un certo rilievo nella commedia Männer vor der Ehe (1927; Abbasso gli scapoli) di Constantin J. David, suo futuro marito. Nel 1930 fu la protagonista di un film drammatico italiano, Rotaie di Mario Camerini, storia di due innamorati poveri che, dopo aver meditato il suicidio, trovano un portafoglio e tentano la fortuna al Casinò di Sanremo, perdono tutto ma ritrovano la serenità. Questo personaggio complesso e realistico costituì un'eccezione nella carriera dell'attrice: infatti la N. acquistò una vasta popolarità perlopiù nella parte di ragazza leziosa e vivace, con film leggeri, molti dei quali uscirono anche nella versione francese (in cui compariva come Kate de Nagy). Dopo l'avvento del sonoro, si trattò soprattutto di operette, tra le quali si deve almeno ricordare Ich bei Tag und Du bei Nacht (1932; Io di giorno, tu di notte) di Ludwig Berger, storia di equivoci e sorta di parodia del genere. Nel 1933 partecipò al film di guerra di tono propagandistico Flüchtlinge (I fuggiaschi) diretto da Gustav Ucicky.
Anche in epoca nazista, tuttavia, divenuta espressione di un divismo per certi aspetti emulo di quello hollywoodiano, la N. interpretò soprattutto film d'intrattenimento: Prinzessin Turandot (1934) di Gerhard Lamprecht, le commedie in costume Der junge Baron Neuhaus (1934; Notte di maggio) di Ucicky e Die Pompadour (1935; La Pompadour) di Willy Schmidt-Gentner, il drammatico Am seidenen Faden (1938; La sconfitta dell'oro) di Robert A. Stemmle. Successivamente si trasferì a Parigi, dove continuò in modo sporadico a lavorare fino agli inizi degli anni Cinquanta.
A. Rosenthal, Käthe von Nagy. Die Geschichte einer Karriere mit Hindernissen, Berlin 1932.