Bates, Kathy (propr. Doyle-Bates, Kathleen)
Attrice cinematografica statunitense, nata a Memphis il 28 giugno 1948. Interprete di formazione teatrale, ha frequentemente portato sullo schermo figure di donne apparentemente rassicuranti, che nascondono in realtà una segreta sofferenza, o materne e autoironiche. La fisicità non appariscente e una capacità interpretativa in cui risultano unite la tecnica e l'istinto le hanno consentito di conferire tratti ambigui e inquietanti al personaggio dell'infermiera Annie Wilks di Misery (1990; Mi-sery non deve morire) di Rob Reiner, per il quale nel 1991 ha vinto l'Oscar come migliore attrice protagonista. Aveva cominciato a recitare sul palcoscenico già dalla fine degli anni Sessanta, e quindi, dopo essersi laureata alla Southern Methodist University, nei primi anni Settanta si è trasferita a New York ed è apparsa sul grande schermo in Taking off (1971) di Miloš Forman e in Straight time (1978; Vigilato speciale) di Ulu Grosbard; la B. ha poi partecipato alla serie televisiva The love boat (1977). Negli anni Ottanta il suo ruolo cinematografico più importante è stato quello di Stella Mae, la frustrata moglie di un petroliere, in Come back to the 5 & dime, Jimmy Dean, Jimmy Dean (1982; Jimmy Dean, Jimmy Dean) di Robert Altman. Dopo aver lavorato in vari film, ma in parti di poca importanza, ha ottenuto la grande affermazione con Misery, dal romanzo di S. King. In seguito a tale successo si sono moltiplicate le sue interpretazioni: casalinga repressa in Fried green tomatoes at the whistle stop café (1991; Pomodori verdi fritti alla fermata del treno) di Jon Avnet, missionaria in At play in the fields of the Lord (1991; Giocando nei campi del Signore) di Héctor Babenco, prostituta in Shadows and fog (1992; Ombre e nebbia) di Woody Allen, nel quale è quasi il simbolo iconografico dell'espressionismo rievocato dal film. Ha interpretato quindi, nello stesso anno, una figlia ancora condizionata dalla madre nella New York del 1969 in Used people (La vedova americana) di Beeban Kidron, e, l'anno successivo, una vedova con sei figli a carico in A home of our own (Una casa tutta per noi) di Tony Bill. In Dolores Claiborne (1995; L'ultima eclissi) di Taylor Hackford, tratto ancora una volta da un romanzo di S. King, la B. ha esibito al meglio il suo repertorio tragico nella parte di una cameriera accusata dell'omicidio della sua padrona e dominata dal profondo dolore causato dal difficile rapporto con la figlia. È stata poi una detective in pensione in Diabolique (1996) di Jeremiah S. Chechik, e un'ironica e anticonformista signora della buona società in Titanic (1997) di James Cameron, nonché l'idealista sostenitrice di un candidato democratico alla presidenza in Primary colors (1998; I colori della vittoria) di Mike Nichols, ruolo per il quale ha ottenuto la nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista. Nel 1999 è stata la regista televisiva di Dash and Lilly.