KELVIN, Sir William Thomson, lord
Fisico-matematico inglese, nato a Belfast (Irlanda) il 26 giugno 1824, morto il 17 dicembre 1907 a Netherall (Scozia). Laureato nel 1845 a Cambridge, proseguì gli studî a Parigi, lavorando un anno con H. Regnault. Nel 1846 fu chiamato alla cattedra di Natural Philosophy (fisica generale) all'università di Glasgow, e la tenne per 53 anni.
Il suo primo lavoro fu la ricerca matematica dell'età della terra, calcolata in base al suo raffreddamento progressivo: e la calcolò compresa fra 20 e 400 milioni di anni. L'anno successivo incontrò J. P. Joule: le sue idee sulla natura energetica del calore lo influenzarono grandemente. Nel 1848 dette la nozione della scala assoluta delle temperature. Nel 1851 pubblicò la memoria sulla teoria dinamica del calore, che fissando nelle sue vere basi il principio termodinamico della conservazione dell'energia, mise d'accordo le conclusioni di N.-L.-S. Carnot con quelle del conte B. Rumford, di J. R. Mayer, di J. P. Joule, e di sir H. Davy: ivi per la prima volta fu affermata la legge di dissipazione dell'energia, non come eccezione al primo principio, ma come suo complemento. Dedicatosi poi profondamente alle ricerche sull'elettricità scoprì nel 1853 il carattere oscillatorio di molte scariche elettriche; nel 1854 suggerì l'uso dei conduttori a treccia nella telegrafia sottomarina. I primi cavi transatlantici, che erano costati capitali ingentissimi, avevano dato delusioni, perché i segnali non arrivavano distinti. Per vedere chiaro in questi fenomeni, sir William Thomson nel 1855 discusse la teoria matematica delle propagazioni nei cavi, e determinò l'influenza nociva della capacità elettrostatica del cavo sulla distorsione dei segnali; riuscì, con l'applicazione di un condensatore a ogni estremità, a ridurre grandemente questi effetti nocivi. Intanto aveva ripreso i lavori di H. F. Gauss e W. E. Weber sulle unità elettriche: applicando il principio dell'energia, fece le prime determinazioni delle unità assolute di forza elettromotrice e di resistenza elettrica. In collaborazione con P. G. Tait, intraprese a scrivere il classico Treatise on Natural Philosophy, che avrebbe dovuto essere un trattato generale su tutte le scienze fisiche, ma di cui fu pubblicato solo il primo volume, in due parti (1ª ed., Cambridge 1867; 2ª ed., 1879; e moltissime ristampe successive), contenente la meccanica razionale. Quest'opera ha esercitato un'influenpo di tutta la scienza fisica e meccanica; esso rimane ancora come il testo classico della meccanica teoretica. Solamente in questa opera fu posta in pieno valore la dottrina dell'energia.
Proseguendo le sue ricerche in campi svariati, nello stesso anno 1867 inventò il syphon recorder, o galvanometro registratore, quale apparecchio ricevente che rese veramente industriale la telegrafia sottomarina. Approfondì ulteriormente le ricerche sulla propagazione, e quelle sulla teoria dell'elettricità e magnetismo in generale. Si deve a lui la distinzione tra forza magnetica e induzione magnetica, l'invenzione del ponte doppio per la misura delle resistenze elettriche basse, quella delle bilance elettrodinamiche come campioni di amperaggio e di voltaggio, la compensazione delle bussole marine, e innumerevoli altri progressi teorici e pratici. Questi ultimi, specie nella telegrafia, gli fruttarono una fortuna considerevole, e una posizione elevata nel mondo tecnico-industriale. La sua opera di divulgatore di scienza ebbe nello stesso tempo grande riflesso sulla cultura generale. Memorabili la sua allocuzione alla British Association nel 1884 sulla costituzione elettrica della materia, e le sue conferenze alla John Hopkins University di Baltimora sulle onde luminose.
Per i suoi meriti scientifici fu eletto presidente della Royal Society nel 1890; e il governo britannico nel 1892 lo elevò alla dignità di pari d'Inghilterra col titolo di barone di Kelvin of Largs. Nel 1899 si ritirò dalla cattedra, e per mantenere il contatto con la scuola s' inscrisse studente all'università di Glasgow. Fin che ebbe vita, proseguì le sue ricerche scientifiche sulla costituzione della materia, sull'elettromagnetismo, sulle onde elettriche e luminose, sulle grandi questioni intorno alla struttura e al divenire dell'universo. Negli ultimi suoi anni fu a Roma e prese contatto con gli scienziati e coi tecnici italiani. Gli sopravvisse il fratello J. J. Thomson, fisico anch'egli illustre.
Opere: Le pubblicazioni di Lord K. T. ammontano. a circa 300; fra le principali: Reprint of papers on electrostatics and magnetism, Londra 1873; Mathematical and Physical papers, Londra 1882-83-90; Popular lectures and addresses, Londra 1889-94, voll. 3.
Bibl.: A. Gray, Lord Kelvin, New York 1908; S. P. Thompson, Life of W. T. Baron K., Londra 1910, voll. 2 (con biografia).