Vedi KENCHREAI dell'anno: 1973 - 1995
KENCHREAI (v. S 1970, p. 391)
L'ultima campagna di scavi delle Università di Chicago e dell'Indiana, si è svolta nel 1968. I dati raccolti sono stati studiati, giungendo alla pubblicazione dei monumenti architettonici, dell'opus sectile, delle monete, della ceramica e delle lucerne. La ricerca è ancora in corso per quanto riguarda diversi gruppi minori di ritrovamenti di carattere particolare.
Uno dei risultati di maggiore interesse è rappresentato dalla comprensione approfondita della storia delle strutture portuali. Gran parte di quanto è stato scavato appartiene al periodo romano, e il porto di età greca occupava, probabilmente, solo l'ampia area di terra pianeggiante a S del porto romano, c.a 600 m a O del villaggio moderno. Si sono trovate testimonianze precise di un innalzamento del livello del mare (o di un abbassamento della terraferma) di c.a 80 cm per ognuno dei numerosi eventi sismici che si verificarono nel 77 d.C., nel 365, nel 375 e nel VI secolo.
Nel Santuario di Afrodite, all'estremità NE del porto, l'analisi dei resti architettonici indica uno sviluppo attraverso almeno otto periodi, a partire dall'età tardo-classica. Ben poco si conserva delle prime fasi, sufficiente tuttavia per proporre l'ipotesi dell'importazione di una divinità orientale in epoca ellenistica; i periodi successivi attestano il processo di adattamento alle pratiche e al gusto greco e romano.
Il complesso di strutture che costituiva il Santuario di Iside, all'estremità SO del porto romano, ha subito diversi ampliamenti e rifacimenti, fino ai due terremoti del 365 e del 375 d.C., che causarono la cessazione parziale dell'attività.
Lo studio particolareggiato dei pannelli in opus sectile di vetro, rinvenuti abbandonati nell'Iseo ancora imballati nelle ceste da spedizione, ha dimostrato che in origine vi erano probabilmente da 59 a 63 ceste, in tutto quindi dovevano esserci da 118 a 126 pannelli; di questi, solo 87 superstiti sono conservati in modo sufficientemente indicativo, anche se attraverso i frammenti conservati o per deduzione, è stata ricostruita la configurazione particolareggiata o generale di almeno 100 pannelli. Calcoli numerici indicano che questi erano forse utilizzati per ricoprire le due pareti laterali e la parete di fondo del corridoio colonnato che portava da occidente al retro dell'ipotetico Tempio di Iside e al Cortile della Fontana a esso adiacente, luogo in cui i pannelli furono rinvenuti.
Approfondite analisi scientifiche dei materiali dei pannelli sono state condotte da Robert Brill del Corning Museum of Glass: analisi microscopiche, chimiche e degli isotopi di piombo, per ciascuno dei diversi tipi di vetro; altre analisi per l'intonaco e per i frammenti di ceramica usati come base per i pannelli; ulteriori studi per il legno nelle ceste, tra cui analisi al C14. I risultati indicano una confluenza dei diversi materiali da numerose aree del Mediterraneo verso un unico luogo di produzione dei pannelli - probabilmente Alessandria - in un'epoca attorno al 365 d.C. Questa data, naturalmente, tiene conto delle informazioni deducibili dai dati di scavo.
Verso la fine del IV sec. d.C. il santuario fu trasformato in una chiesa cristiana che, per almeno due secoli, ebbe una certa prosperità, riconoscibile soprattutto nel repertorio dei mosaici pavimentali e in altre decorazioni architettoniche.
La comprensione di molti particolari costruttivi delle strutture commerciali del porto ha permesso di far luce su diversi momenti della vita quotidiana della comunità. Sul pendio verso il mare, al di sopra dell'Aphrodìsion, gli scavatori clandestini nel 1969 aprirono diverse tombe nella roccia, alcune delle quali risalenti al II sec. a.C., parte di una necropoli disposta lungo una strada costiera ora cancellata dal mare. La costruzione di un'autostrada attraverso il sito archeologico ha rivelato scarsi resti di una fortificazione nell'altura settentrionale.
Gli studi sistematici delle monete, della ceramica e delle lucerne rinvenute nello scavo indicano che la maggior parte di tali materiali è di età romana, poiché provengono soprattutto da depositi non stratificati di riempimento, relativi a fasi tarde di costruzioni edificate sulla riva e che in parte sono ora sott'acqua. Tra le monete e la ceramica compaiono materiali fino al XV secolo.
Un museo, aperto nel 1975, è stato costruito nel villaggio di Kyras Vrisi, proprio al limite meridionale del canale di Corinto, per esporre i materiali scoperti a K. e quelli provenienti dal Santuario di Posidone a Isthmia.
Bibl.: Si vedano i volumi della serie Kenchreai. Eastern Port of Corinth; L. Ibrahim, R. Scranton, R. Brill, II. The Panels of Opus Sectile in Glass, Leida 1976; R. Scranton, J. W. Shaw, L. Ibrahim, I. Topography and Architecture, Leida 1978; R. L. Hohlfelder, III. The Coins, Leida 1978; Β. Adamsheck, IV. The Pottery, Leida 1979; Η. Williams, V. The Lamps, Leida 1981.
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