Foster, Kenelm
Dantista inglese (n. a Chuppra, India, 1910), professore assistente (university lecturer) dal 1954 nell'Istituto di studi italiani dell'università di Cambridge. Il F. fu educato al collegio di Downside e poi all'università di Cambridge (Christ's College), entrò nell'ordine domenicano nel 1934, si laureò Sacrae Theologiae Lector nel 1945, e ottenne il dottorato di Cambridge.
Oltre a numerosi articoli e recensioni in periodici (" Blackfriars ", " Italian Studies ", " Dominican Studies ", " Medium Aevum ", ecc.), il F. ha pubblicato edizioni e traduzioni, fra cui: The Commentary of St. Thomas Aquinas on Aristotle's De Anima (1951); The Life of St. Thomas Aquinas, Biographical Documents (1959); Alessandro Manzoni, La storia della colonna infame (1964); Dante's Lyric Poetry (trad. ed ediz. in collaborazione con P. Boyde, 1967); St. Thomas Aquinas, Summa Theologiae (vol. 9 trad., 1968).
La posizione del F. negli studi danteschi può essere adeguatamente apprezzata attraverso il libro pubblicato nel 1957, God's Tree, e il saggio Religion and Philosophy in Dante, pubblicato nella collezione di saggi degl'italianisti di Cambridge per l'anniversario dantesco del 1965. Il F. è letterato di gusto finissimo che sa illuminare la sua critica con le conoscenze tomistiche e allo stesso tempo è capace di prendere posizioni critiche originali, e perfino audaci. Nello studio della canzone Tre donne, per esempio, egli non esita a proporre una datazione di quella, e quindi della Commedia, posteriore a quella normalmente accettata. Nel saggio God's Tree l'autore è d'accordo con Bruno Nardi e interpreta l'albero (Pg XXXII) come simbolo della giustizia, come rectitudo voluntatis, non come virtù particolare; egli persegue in modo interessante e originale il simbolo dell'albero che raffigura la giustizia in altri brani della Commedia. D. per il F. è in primo luogo vir praedicans iustitiam (Ep XII 7), ma la giustizia dev'essere intesa: in modo larghissimo: " La qualità del culto di Dante per la giustizia lo distingue (se non per altre ragioni) da tutti gli altri autori europei. Era una profonda devozione all'ordine; un ordine divino con tutte le sue divisioni e i suoi gradi " (God's Tree, p. 49). Nello studio della struttura spirituale della Commedia il F. distingue tre aspetti o ‛ momenti ' che chiama ‛ dell'innocenza ', ‛ della critica morale ', e ‛ delle scoperte intellettuali ': non è una divisione vera e propria nei tempi e nei luoghi, e tutti e tre gli aspetti possono esistere anche insieme. Nel saggio D. as a Christian Poet il F. considera la Commedia da questo originale punto di vista, in modo molto stimolante. Con i due grossi volumi dell'edizione critica della poesia lirica di D. il F. (insieme col suo collaboratore) ha creato uno strumento utilissimo per gli studiosi.