Anger, Kenneth
Regista cinematografico statunitense, nato a Santa Monica (California) il 3 febbraio 1930. È stato tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Settanta il più noto rappresentante del cinema d'avanguardia del suo Paese: i suoi film, fortemente provocatori nei confronti dello spettatore, sono influenzati dal Surrealismo europeo nello stile e nel montaggio, debitore anche della grande lezione ejzenštejniana, e da dottrine mistico-esoteriche nella complessa simbologia della struttura narrativa, e sono basati, al di là delle prese di posizione politiche, su problematiche profondamente personali di natura morale e sessuale (come l'omosessualità). La sua fama presso un pubblico più vasto è però legata soprattutto ai suoi controversi libri di denuncia nei confronti del cinema ufficiale statunitense e delle sue soffocanti convenzioni.
Fin da bambino frequentò il mondo dello spettacolo, grazie alla nonna, costumista a Hollywood, e a soli cinque anni entrò come comparsa nel cast di A midsummer night's dream di Max Reinhardt. Dopo aver realizzato sette cortometraggi in 16 e 35 mm (di cui quasi nessuno proiettato in pubblico), nel 1947 girò Fireworks, che venne presentato alla prima edizione del celebre festival Art in cinema a San Francisco. Fireworks, ispirato a Le sang d'un poète (1930) di Jean Cocteau, diventerà in seguito uno dei film-manifesto del cinema gay, insieme a Un chant d'amour (1950) di Jean Genet. Negli anni successivi realizzò in Europa (soprattutto in Francia) altri cortometraggi, tra cui Puce moment (1949), Rabbit's moon (1950, ma si conoscono anche altre versioni, del 1972 e del 1979) e Eaux d'artifice (1953), girato nella Villa d'Este a Tivoli. Con Inauguration of the pleasure dome (al quale lavorò durante un soggiorno in patria nel 1954-1956) si rafforzarono gli elementi magico-alchemici imperniati su una forma di 'magia sessuale', desunta dalla dottrina dell'occultista inglese A. Crowley. Di questo film ‒ descrizione di una festa in cui si intrecciano riti satanici e parodia dei miti hollywoodiani ‒ realizzerà nel 1958 una versione da proiettare su tre schermi. Tornato definitivamente negli Stati Uniti, nel 1963 terminò Scorpio rising, che gli procurò una notorietà inattesa per un cineasta sperimentale e divenne un cult movie dell'underground per la rappresentazione lucida e straniante dell'immaginario giovanilistico, modello per film successivi tra cui Easy Rider (1969) di Dennis Hopper. Il film mette in parallelo la vita di alcuni motociclisti votati al culto del demonio assemblando materiali originali con scene desunte sia da The wild one (1953) di Laslo Benedek sia da un imprecisato kolossal del periodo muto sulla passione di Cristo. Seguirono Kustom kar kommandos (1964) e un altro film di argomento esoterico e satanico, Invocation of my demon brother (1969). La sua opera più travagliata resta Lucifer rising le cui riprese, iniziate nel 1966, vennero interrotte per il furto di tutto il materiale da parte del protagonista Bobby Beausoleil (autore anche della colonna sonora); A. girò di nuovo le sequenze, ma altre vicissitudini lo portarono a far uscire il film solo nel 1980 e in una versione più breve rispetto a quella concepita in origine. Tutti i titoli citati sono raccolti sotto la sigla The cycle of magic lantern e sono i soli in circolazione. In realtà la sua filmografia comprende altri lavori perduti, distrutti, incompiuti o non disponibili. A. è inoltre autore di un celebre libro scandalistico sui retroscena dello star system, Hollywood Babylon, apparso per la prima volta in Francia nel 1959 (trad. it. 1960) e seguito nel 1984 da un secondo volume pubblicato negli Stati Uniti (trad. it. 1986). La sua produzione cinematografica, che rientra a pieno titolo nel contesto del New American Cinema, anche se A. era isolato dal gruppo vivendo a Los Angeles, è frutto della mescolanza di due opposte tendenze: da un lato il tipico stile underground che caratterizza un film come Scorpio rising, dall'altro una estrema cura formale evidente in ogni inquadratura, che sconfina volutamente nel kitsch e nell'eccentrico. Ciò risulta nell'uso del colore, negli elementi scenografici, nei costumi, nei trucchi ottici (dissolvenze, deformazioni, sovrapposizioni), che spiccano soprattutto in Inauguration of the pleasure dome e Lucifer rising. Omosessualità, narcisismo, erotismo e violenza, combinati in un'atmosfera onirica (con lievi sfumature ironiche) sono gli elementi centrali di Fireworks. In generale, il cinema di A. è caratterizzato da una forte impronta surreale, da una struttura circolare e da una ritualità metodica e ossessiva. L'interpretazione è resa difficile da una fitta e complessa rete di simboli, allegorie, rimandi e citazioni, decodificabile soltanto grazie alla lettura delle opere di Crowley. Ogni film risulta legato a uno degli elementi primordiali della natura (il fuoco, l'acqua, la luce) e anche le date in cui ciascuno di essi è stato girato rivestono per il regista una grande importanza astrologica.
T. Rayns, Lucifer: a Kenneth Anger kompendium, in "Cinema", October 1969, 4 (trad. it. in New American Cinema. Il cinema indipendente americano degli anni Sessanta, a cura di A. Aprà, Milano 1986).
P.A. Sitney, Visionary film. The American avant-garde 1943-1978, New York 1979.
R.A. Haller, Kenneth Anger, St. Paul (MN) 1980 (trad. it. parz. in Il grande occhio della notte. Cinema d'avanguardia americano 1920-1990, a cura di P. Bertetto, Torino 1992, pp. 81-92).
M. O'Pray, J. Pilling, Into the pleasure dome: the films of Kenneth Anger, London 1990.
O. Assayas, Kenneth Anger, Paris 1999.