McKenzie, Kenneth
Studioso americano (Cambridge, Massachussetts, 1870 - New Haven, Connecticut, 1949), docente di lingue e letterature romanze in varie università (Yale, Illinois, Princeton), si è occupato di studi danteschi, oltre che di aspetti e questioni, in genere, di letteratura italiana (basti qui accennare alle sue ricerche su A. Pucci). Formatosi alla scuola del Norton, il McK. ha validamente contribuito, attraverso un cospicuo numero di studi e d'interventi, nonché con l'ampia influenza da lui esercitata, a liberare il dantismo nordamericano da certe precedenti approssimazioni romantico-moralistiche e a condurlo a un livello di matura indagine filologica e critica.
Il suo fondamentale contributo dantesco è costituito dall'edizione della Vita Nuova, per la prima volta pubblicata in America nel testo originale (Nuova York 1922).
Nella sua lettura del libello (The Symmetrical Structure of the Vita Nuova, in " pmla " XXVIII [1903] 341-355) il McK. procede sulla base di un'attenta analisi dei significati letterali. " Il metodo di D. è quello di partire dalla lettera e di raggiungere quindi l'allegoria, essendo questa qualcosa di più ‛ vero ' della realtà stessa... Né c'è contraddizione " (p. 128): occorre continuamente riferirsi alla particolare attitudine della mente medievale. Egli resta sostanzialmente fedele a un'interpretazione realistica della Vita Nuova: un realismo strettamente collegato con i simboli e le allegorie nei quali si risolve.
Per una bibl. completa degli scritti del McK., cfr. " Italica " XV (1938) 93-102.
Bibl. - M. Scherillo, in " Giorn. d. " IX (1902) 34 ss.; ID., La Vita Nuova e il Canzoniere di D., Milano 1921, 467 ss.