KENYA (XX, p. 163)
La popolazione nel 1945 era valutata in 4.045.000 ab., dei quali 33.700 Europei, 67.000 Asiatici (in gran parte indiani) e 21.500 Arabi. La capitale Nairobi conta oggi oltre 61.000 ab., con circa 6000 Europei. L'opera di colouizzazione agricola è notevolmente progredita: l'agricoltura europea (monocoltura) registra in ordine di importanza il caffè (30.000 ha. e 163.000 q. nel 1941-42), il mais (53.000 ha. e 840.000 q. nel 1945), il grano (75.000 ettari e 775.000 q. nel 1945), cui sono da aggiungere il tè, la canna da zucchero e di recente il piretro, che è diventata la coltura più redditizia del paese. Anche la coltivazione dell'agave sisalana si è largamente accresciuta (60-70.000 ha.). Non molto sviluppato l'allevamento. Nel 1945 le importazioni furono (in valore) di 14,5 milioni di sterline e le esportazioni di 19,2 milioni.
Storia. - Durante e dopo la seconda Guerra mondiale, col progressivo spostarsi delle posizioni coloniali britanniche dall'Asia verso l'Africa, il Kenya ha assunto funzione centrale nella collaborazione fra i territorî dell'Africa orientale britannica (Kenya, Uganda, Tanganica e Zanzibar). Un primo tentativo di fissare stabilmente la completa regolamentazione creata nel corso della guerra si è avuto con un Libro bianco del 12 dicembre 1945, modificato successivamente il 5 marzo 1947, in base al quale è stata proposta la costituzione di un alto comando dell'Africa orientale (composto dai governatori dei detti territorî), di un'assemblea centrale legislativa e di un organo esecutivo. Malgrado l'opposizione degli elementi indigeni, il progetto è stato approvato dalle legislature del Kenya, dell'Uganda e del Tanganica nel corso del 1947.