KERČ′ (A. T., 71-72)
Č Città marittima della Crimea, dominante lo stretto di Kerč con circa 35.000 ab. (1929). Capolinea ferroviario e porto marittimo, ha una discreta esportazione di cereali, lino, pesce conservato, lana e ferro; possiede buone sorgenti termali; infine è centro archeologico importante.
Nelle vicinanze di Kerč, sulla montagna detta di Mitridate sono state infatti scoperte catacombe con oggetti antichi, monete di Giustiniano (fine sec. VII), e altre con affreschi. Nel 1890 M. Kulakovskij scoprì una catacomba cristiana con iscrizioni greche, datate 491. Ricordiamo inoltre l'antica chiesa di S. Giovanni Battista in stile bizantino primitivo, datata 717.
Storia. - La città è sorta sugli stessi luoghi ove era stata fondata dalla città di Mileto, verso la metà del sec. VI a. C., la colonia di Panticapeo. Circa il 438 a. C. venne conquistata da Mitridate; verso l'anno 100 a. C. fece parte del regno del Bosforo cimmeriano; quindi, sino al sec. IV dell'era volgare, del regno tenuto dai discendenti di Fanace, figlio di Mitridate; poi, col nome di Bospora, fece ora parte dell'Impero d'Oriente, ora di regni barbarici. Documenti russi del sec. XI menzionano la città, che nel 1318 fu dai Tatari, dominatori di tutta la Crimea, ceduta ai Genovesi. Questi ridiedero alla città parte dello splendore goduto per il passato e vi fondarono un porto (Cerchio). Nel 1475 Kerč venne presa dai Turchi, che se ne servirono per la difesa della penisola di Crimea dalle incursioni dei cosacchi del Don. I Russi s'impossessarono di nuovo di Kerč nel 1771, e - come già i Turchi - ne fecero un porto militare; ma in seguito allo sviluppo assunto da Odessa e da Taganrog, Kerč decadde e le fortificazioni vennero smantellate. Nel 1855 la città ebbe molto a soffrire dall'occupazione delle truppe inglesi e turche.
Bibl.: F. A. Žil′, Drevnosti Bosf. Kimm. (Antichità del Bosforo Cimmerio), Pietroburgo 1854; D. Macpherson, Antiquities of Kertch, Londra 1857; L. Stephani, Die Altertümer von Kertsch, Pietroburgo 1880. Vedi anche: Matériaux pour l'archéologie de la Russie, Pietroburgo 1891, n. 6; M. Rostovtzeff, Iranians a. Greeks in South Russia, Londra 1922.