KERGUELEN (A. T., 1-2-3)
L'arcipelago delle Kerguelen, situato a 48°-49° lat. S. e a 66°-68° long. E., press'a poco a eguale distanza dalle estremità meridionali dell'Africa e dell'Australia, ha una superficie di circa 8500 kmq. L'isola principale, circondata da alcune centinaia di isolotti, di rocce e di scogli, è essenzialmente costituita da rocce eruttive, basalti, andesiti e sieniti; le sole rocce sedimentarie (strati carboniferi, arenarie e conglomerati) sembrano contemporanee alle grandi colate basaltiche (cretaciche). La topografia attuale presenta tracce di erosione glaciale; la costa orientale è molto incisa, con numerose e strette insenature e lunghe penisole. Nell'interno s'innalzano cime elevate, tra cui il M. Ross, antico cratere ora occupato da ghiacciai e da nevai. Il clima è rude a causa, fra l'altro, del vento di ovest, che soffia costantemente con inaudita violenza; raramente si vede il sole. La temperatura media annuale è di 4°; la media invernale di 2°, quella estiva di 6°. La vegetazione si compone principalmente di muschi e di licheni; sulle coste si trova una rosacea, l'Acoena affinis; una crucifera, la Pringlea antiscorbutica o cavolo delle Kerguelen, è molto abbondante tra i 400 e i 600 m., mentre nel litorale è stata distrutta dai numerosi conigli. Delle alghe gigantesche circondano come una spessa cintura le coste, ostacolando la navigazione. Le foche da pelliccia sono notevolmente diminuite e così gli elefanti marini. Innumerevoli sono i pinguini, le procellarie, gli albatri, le fregate, i gabbiani. Le balene franche sono divenute rare, mentre i balenotteri e gli altri cetacei sono ancora numerosi. L'arcipelago delle Kerguelen, così chiamato dal capitano francese che lo scoprì nel 1772, fu visitato da Cook nel 1776 e da lui chiamato Terra della Desolazione. Utilizzato ogni tanto dai balenieri, fu visitato nel 1874 dalla spedizione oceanografica del Challenger e dalle missioni inglesi, americane e tedesche, che vennero a osservarvi il passaggio di Venere.
Le Kerguelen nel 1893 furono dichiarate possedimento francese e unite amministrativamente al governo generale del Madagascar con un decreto del 21 novembre 1924 insieme all'arcipelago di Crozet e alle isole di S. Paolo e Nuova Amsterdam.
Le foche da pelliccia e i cetacei erano così numerosi nel secolo scorso che nel 1842 più di 500 navi baleniere frequentavano questi paraggi; essendo cessata la caccia, questi animali che erano molto diminuiti si sono di nuovo moltiplicati. Gli armatori francesi, fratelli Bossière, a cui è stato concesso l'arcipelago insieme a dei Norvegesi, ne hanno fatto un centro di pesca per la foca e la balena. Due installazioni sono state fatte a Port-Couvreux e a Port-Jeanne d'Arc con moli, officine di riparazione, tettoie e abitazioni; questi locali sono adoperati saltuariamente. L'allevamento del montone e del maiale, che riesce alle Falklands in condizioni analoghe, qui non è riuscito. La grande pesca rimane ancora la principale e quasi la sola industria delle Kerguelen.
Bibl.: A. de La Rue, L'archipel des Kerguelen et les possessions franç. australes, Parigi 1930; la Géographie, XX (1909) e XXXVIII (1922) (carta a 1:200.000); Monde Colonial Illustré, marzo e aprile 1925, sett. 1931.