Costner, Kevin
Attore, regista e produttore cinematografico statunitense, nato a Los Angeles il 18 gennaio 1955. Ha ottenuto il premio Oscar nel 1990 per la regia di Dance with wolves (Balla coi lupi). Il film, sua opera prima come regista, rivela un innovativo realismo visivo e la capacità di proporre un itinerario ideologico rispettoso delle diverse culture (i Sioux infatti parlano nella loro lingua, con sottotitoli) nonché di rileggere un genere come il western. Nello stesso anno ha fondato con J. Wilson la casa di produzione Tig Productions.
Dopo difficili esordi alla fine degli anni Settanta, si è affermato nel 1984 nel ruolo di uno dei personaggi di Fandango, diretto da K. Reynolds, proponendo uno stile interpretativo sobrio, ricco di sfumature e lontano dai modelli dell'Actor's Studio. Nel 1985 è stato l'interprete di American flyer (Il vincitore) di J. Badham, nei panni di un ciclista prossimo alla morte, e di Silverado di L. Kasdan, nella parte di uno sfrontato cowboy. Ha raggiunto il successo con The untouchables (1987; Gli intoccabili) di B. De Palma e No way out (1987; Senza via di scampo) di R. Donaldson. In queste due opere C. mostra il suo fascino e propone individui portatori di un codice etico integro. I suoi personaggi, compresi quelli 'sportivi' di Bull Durham (1988; Bull Durham-Un gioco a tre mani) di R. Shelton e Field of dreams (1989; L'uomo dei sogni) di Ph.A. Robinson, vengono paragonati a quelli interpretati da G. Cooper, J. Stewart, H. Fonda. Ha poi ottenuto il ruolo del protagonista in Robin Hood: prince of thieves (1991; Robin Hood principe dei ladri) di K. Reynolds, e del procuratore Jim Garrison in JFK (1991; JFK-Un caso ancora aperto) di O. Stone. Dopo Bodyguard (1992; Guardia del corpo) di M. Jackson, al fianco della cantante W. Houston, l'incontro con il regista C. Eastwood ha impresso un'ulteriore svolta nella sua vita artistica consentendogli di interpretare un complesso personaggio 'negativo', un evaso, in A perfect world (1993; Un mondo perfetto), forse la migliore performance della sua carriera. Anche per i successivi ruoli dello sceriffo Wyatt Earp nel film omonimo (1994) di L. Kasdan e soprattutto di Mariner in Waterworld (1995) di K. Reynolds si assiste a una profonda trasformazione con la quale C. s'impegna infatti nella resa di personaggi difficili, incapaci di comunicare e non privi di punte misogine. Nel 1996 ha interpretato Tin Cup (1996), di R. Shelton, e quindi ha diretto il suo secondo lungometraggio, The postman (1997; L'uomo del giorno dopo), confermando la predilezione per gli ampi spazi e per i personaggi che cercano il riscatto morale. Con Message in the bottle (1998; Le parole che non ti ho detto) di L. Mandoki, C. è tornato al successo di pubblico interpretando il classico ruolo dell'eroe romantico.
bibliografia
T. Keith, Kevin Costner, London 1991.
R. Fournier, Kevin Costner, München-Paris 1995.
Kevin Costner, a cura di S. Emiliani, Roma 1997.
S. Silvestri, Kevin Costner, Roma 1998.