Keyserling, Hermann, conte
Scrittore e filosofo tedesco (Könno, Livonia, 1880 - Innsbruck 1946). Studiò scienze naturali, poi, dopo aver tentato, invano, di ottenere l’abilitazione all’insegnamento della filosofia, si conquistò una certa fama internazionale come saggista. Nel 1920 fondò a Darmstadt la Schule der Weisheit, che doveva riportare la filosofia dal grado di scienza a quello più antico e più alto di saggezza, elevando l’umanità e risolvendone i problemi sociali e politici. Pensatore più appassionato che sistematico, muovendo da una generale concezione idealistica, in cui convergono elementi kantiani e schellinghiani, oltre a più diretti influssi di Dilthey, Simmel, Bergson, Chamberlain, dà largo spazio anche a motivi del pensiero orientale, particolarmente a quello indiano, e alle dottrine magiche e teosofiche. K. fu avversario del partito nazionalsocialista, che lo dichiarò «indegno di rappresentare lo spirito tedesco». Tra le opere principali: Das Gefüge der Welt (1906); Prolegomena zur Naturphilosophie (1910); Das Wesen der Intuition und ihre Rolle in der Philosophie (1912); Das Reisetagebuch eines Philosophen (2 voll., 1919; trad. it. Diario di viaggio di un filosofo); Philosophie als Kunst (1920); Politik, Wirtschaft, Weisheit (1922); Wiedergeburt (1927); Das Buch vom persönlichen Leben (1936); Das Buch vom Ursprung (1947); Reise durch die Zeit (1948); Kritik des Denkens (1948).