KHWĀRIZM (gr. Χορασμίη; lat. Chorasmia)
Forma con la quale nelle fonti musulmane è reso l'antico nome persiano (Huwārazmi, Hwāirizem, ecc., di etimologia incerta) della regione che comprende la striscia di terra coltivata intorno al corso inferiore dell'Āmū-Daryā, economicamente e politicamente importante non solo per le sue risorse agricole, ma anche per la sua posizione rispetto alle vie di comunicazione dell'Asia centrale. Tale regione prende anche il nome, specialmente nell'uso europeo, da Chiva, città che già esistente fin dall'epoca precedente alla conquista musulmana, divenne la capitale del paese fin dal principio del sec. XVII.
Nel sec. X d. C., secondo notizie di varie fonti e specialmente di geografi musulmani, era considerata come limite meridionale della regione la città di aṭ J-Ṭāhiriyyah, cinque giorni di viaggio a N. di Āmul (che k già nel Khorāsān, oggi Čardzuj); nel sec. XI valeva invece come limite la città di Darghān, oggi Darganata, ancora due giornate a N. di aṭ-Ṭāhiriyyah. Sotto il regime russo il confine meridionale del khānato di Chiva era a Pitnyak, poco al S. di Chiva. La sottile striscia coltivabile che costeggia il fiume e costituisce la regione di Khwārizm è circondata dal deserto; il paese è limitato a N. dal lago di Aral. Il cambiamento di corso del fiume e l'insabbiamento dovuto alla poca cura delle opere idrauliche, necessarie per regolare il corso di quello e per l'irrigazione, hanno provocato conseguenze assai importanti, tra cui quella dello spostamento di centri abitati e la decadenza di alcune città a vantaggio di altre.
Le città principali sono Kāth, antica capitale non lontana da Chiva, e sulle rovine della quale sorge oggi il villaggio di Shaikh ‛Abbās Walī; Gurgānǵ, in arabo al-Giurgiāniyyah, ora, nella forma mongolo-turca, passata nella grafia russa, Urgenč, ancora esistente; Chiva, ecc. La cultura e la lingua fino alla conquista araba furono iraniche e zoroastriana la religione; le invasioni mongole e turche, la ūzbeka, oltre alla conquista musulmana, contribuirono a mutare questi caratteri del paese, che poi alla conquista russa subì un processo di russificazione piuttosto notevole.
Per la geografia, l'economia, l'etnografia, del Khwārizm, v. karakalpakistan; turkmenistan; uzbekistan, poiché il regime sovietico nel suo nuovo ordinamento del Turkestan, ha incorporato il territorio dell'antico Khwārizm in queste nuove unità politiche.
Storia. - La storia antica di questa regione non è ben conosciuta; oltre alle notizie di carattere mitico che si trovano nelle fonti persiane circa la partecipazione di essa alle favolose guerre tra Irani e Turani, abbiamo in Erodoto notizia di un regno choresmio precedente alla conquista persiana. Dopo essere appartenuta all'Impero persiano (Erodoto assegna i Chorasmi con i Πάρϑοι, "Αριοι, e Σόγδοι al 16 distretto fiscale, νομός, di Dario), la regione appare al tempo di Alessandro Magno autonoma; Arriano (IV, 5) narra che nel 328 il re di essa Pharasmanes offrì la sua sottomissione ad Alessandro. Fino alla conquista araba che v'introdusse l'Islām e la sua cultura, non si hanno notizie sicure sul paese; il famoso capitano musulmano Qutaibah ibn Muslim lo prese nel 712 d. C. e vi trovò regnante una dinastia residente nella città di Kāth, sul cui passato al-Bīrūnī (v.) dà molte notizie in gran parte leggendarie, insieme con altre di molto valore sulle religioni, sul calendario, le quali tutte mostrano che il paese conservava elementi antichi di cultura iranica, come iranica era la sua lingua. Questi sovrani di Kāth portavano già il nome di Khwārizm Shāh, rimasto poi proprio di tutti i dominatori della regione; essi continuarono a governare sotto la supremazia del governatore arabo del Khorāsān risiedente a Mẹrv, così come avvenne per Buchara (v.). Il potere centrale arabo cedette poi man mano, come altrove, all'affermarsi delle dinastie nazionali. Così nel 995 d. C. il principe di Gurgānǵ (al-Giurgiāniyyah) Maḥmūd ibn Muḥammed, che era rimasto indipendente, fondò una dinastia di Khwārizm Shāh già autonoma, che estese il suo potere su tutto il paese, e presso la quale vissero per qualche tempo al-Bīrūnī, nato presso Chiva, e anche Avicenna. Il Khwārizm si afferma sotto questi sovrani come centro di cultura araba e persiana.
Nel 1017 Maḥmūd di Ghaznah, s'impadronì della regione, che fu da lui affidata al governo di Altūntash, dalla famiglia del quale essa fu retta finché cadde sotto la supremazia selgiuchida; questa durò con qualche interruzione e con varie vicende, complicate dalle lotte con le stirpi turche, fino alla morte del sultano Sangiar (1157 d. C.). Durante la dominazione selgiuchida si era affermata sempre più l'influenza della famiglia di Anustigīn, che Malikshāh aveva fatto governatore del Khwārizm, e di cui il figlio Muḥammed Quṭb ad-dīn assunse già il titolo di Khwārizm Shāh; accanita fu la lotta tra Atsiz, figlio di Quṭb ad-dīn e Sangiar, che subì da lui una memoranda sconfitta. Alla morte di Sangiar il paese era saldamente in mano della nuova dinastia di Khwārizm Shāh, che lo portò al massimo suo splendore e lo liberò anche dal tributo dovuto ai Qarākhitāi (v. buchara), vinti definitivamente nel 1210 d. C. Tra i più famosi sovrani di questa dinastia sono Takash, e suo figlio Muḥammed ‛Alā' ad-dīn e il figlio di quest'ultimo Gialāl ad-dīn Mankobirnī, che difese eroicamente, ma inutilmente, il suo regno contro Genghīz khān, che nel 1221 prese Gurgānǵ. Nel più glorioso periodo di questa dinastia il regno dei Khwārizm Shāh, elemento assai importante nell'equilibrio politico di allora, giungeva dagli Urali al Golfo Persico, e dall'Indo quasi all'Eufrate, con gran parte della Persia. Anche Buchara era sotto il loro dominio. Alla floridezza economica promossa dalla posizione cosi favorevole nella valle dell'Āmū-Daryā, corrispondeva una brillante fioritura di scienza e letteratura; al-Giurgiāniyyah fu un centro assai importante di cultura araba e persiana.
La conquista mongola portò con sé naturalmente la decadenza la regione appartenne dopo la vittoria di Genghīz Khān in parte all'Orda d'oro, in parte al regno Ciaghātai. Una nuova dinastia, indipendente, dei Ṣūfi, regnò ancora nel Khwārizm dal 1360 circa al 1388, quando Tamerlano (v.) riprese definitivamente e devastò il Khwārizm. Nel sec. XIV esso fu ora sotto i khān dell'Orda d'oro, ora sotto i Timūridi; finché Muḥammed Shaibānī conquistò il paese con le sue tribù uzbeke (v. butchara). Per la storia posteriore alla conquista uzbeka, v. chiva.
Bibl.: W. Barthold, Turkestan down to Mongol invasion, Londra 1928; id., Khwārizm, in Encyclopédie de l'Islam; E. G. Browne, A literary history of Persia, II, Cambridge 1928.