Basinger, Kim (propr. Kimila Ann)
Attrice cinematografica statunitense, nata ad Athens (Georgia) l'8 dicembre 1953. Si è messa in luce negli anni Ottanta interpretando ruoli che ne hanno rivelato la prorompente e aggressiva bellezza e la forte carica erotica. Ma è stato sotto la direzione di registi come Tim Burton, Blake Edwards e Robert Altman che è riuscita a evadere da quei confini artistici che l'avevano relegata a stereotipato sex symbol hollywoodiano, mostrando anche un insospettabile humour. Nel 1998 ha vinto il Golden Globe e il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per L.A. confidential (1997) di Curtis Hanson.Cresciuta in un piccolo paese di provincia, a soli diciassette anni vinse un concorso di bellezza e iniziò a frequentare il mondo della moda. L'esordio come attrice avvenne nei primi anni Settanta con l'apparizione in numerosi serial televisivi fra cui Charlie's angels e The six million dollar man. Nel 1981 iniziò la carriera cinematografica con il ruolo della fidanzata di un cowboy di provincia in Hard country (1981; Paese selvaggio) di David Greene e quello di un'intraprendente avventuriera in Mother lode (1982; I predatori della vena d'oro) diretto dall'attore Charlton Heston. La popolarità arrivò nel 1983 con Never say never again (Mai dire mai) di Irvin Kershner, dove B. è una seducente Bond girl al fianco di Sean Connery, e si consolidò in seguito con i film The natural (1984; Il migliore) di Barry Levinson, No mercy (1986; Nessuna pietà) di Richard Pearce e soprattutto Nine ¹/₂ weeks (1986; 9 settimane e ¹/₂) di Adrian Lyne, con il celebre spogliarello accompagnato dalle note della canzone di J. Cocker, You can leave your hat on. Nel frattempo era stata apprezzata anche dalla critica per l'intenso ed equilibrato ritratto femminile disegnato in Fool for love (1985; Follia d'amore), psicodramma teatrale scritto da Sam Shepard e adattato per lo schermo da Altman, e per i personaggi ironici interpretati in The man who loved women (1983; I miei problemi con le donne) e Blind date (1987; Appuntamento al buio), entrambi diretti da Edwards.
Dopo la commedia poliziesca Nadine (1987; Nadine ‒ Un amore a prova di proiettile) di Robert Benton e il personaggio dell'aliena Celeste in My stepmother is an alien (1988; Ho sposato un'aliena) di Richard Benjamin, è tornata al successo nel ruolo di Vicki Vale, la bella fotoreporter protagonista di Batman (1989) di Burton. Nel 1992 ha interpretato la bionda che dalle pagine di un fumetto sbarca nel mondo reale in Cool world (Fuga dal mondo dei sogni) di Ralph Bakshi e ha costruito un personaggio psicologicamente complesso, ispirato alle protagoniste femminili del cinema hitchcockiano, in Final analysis (Analisi finale) di Phil Joanou, mentre nel 1994 è stata protagonista, accanto ad Alec Baldwin, suo secondo marito, di The getaway (Getaway) di Roger Donaldson, remake dell'omonimo film del 1972 di Sam Peckinpah. Nel 1997, dopo alcune parti minori fra cui quella della cronista di moda Kitty Potter in Prêt-à-porter (1994) di Altman, ha offerto la sua prova più matura e convincente con il torbido ruolo della prostituta Lynn Bracken nel noir L.A. confidential, dove, con il volto incorniciato dai chiaroscuri della fotografia di Dante Spinotti, è una dark lady che si ispira alle attrici dei film noir degli anni Quaranta come Veronica Lake e Lauren Bacall.Alla fine degli anni Novanta ha interpretato la scrittrice Kuki Gallmann nel film I dreamed of Africa (1998; Sognando l'Africa) di Hugh Hudson e un'infermiera neuropsichiatrica nel thriller a sfondo satanico Bless the child (1999; La mossa del diavolo) di Charles Russell.
A. Heinzlmeier, Kim Basinger: ihre Film, ihr Leben, München 1992.