Kim Il-sung
Uomo politico coreano, nato il 15 aprile 1912 a Magyŏngdae, non lontano da P'yŏngyang, in una famiglia di origine contadina.
Secondo la storiografia ufficiale della Corea del Nord, la sua famiglia avrebbe una lunga tradizione rivoluzionaria e patriottica: Kim Ŭngu, bisnonno paterno, avrebbe guidato l'attacco contro la nave statunitense Sherman (1866); Kim Pohyŏn, il nonno, sarebbe stato un patriota, e il padre e lo zio avrebbero partecipato alla resistenza antigiapponese. A 14 anni K. si trasferì in Manciuria, dove frequentò la scuola media cinese, e in quegli anni ebbe inizio la sua militanza politica. Arrestato nel 1929 e scarcerato l'anno successivo, riprese la sua attività antigiapponese, e nel 1931 probabilmente entrò a far parte del Partito comunista cinese. Dopo l'invasione giapponese della Manciuria (settembre 1931), organizzò una lotta di guerriglia, che poté resistere fino al 1936, quando le preponderanti forze giapponesi costrinsero K. a muovere ripetutamente le sue basi. Secondo la storiografia ufficiale, fra il 1938 e il 1939 i partigiani coreani, con una ''dura marcia'', si diressero verso il fiume Yalu e il monte Paektusan. Non è chiaro se K. sia rimasto lungo i confini coreani sino al tempo della liberazione della Corea, con la sconfitta giapponese (1945), oppure, come risulterebbe da alcune fonti, se fra il 1942 e il 1945 si sia ritirato in territorio sovietico (Vladivostok e Mosca) e sia stato poi a Chongqing e Yan'an.
Con l'ingresso in Corea settentrionale dell'esercito di occupazione sovietico (1945), K. si trovò avvantaggiato rispetto agli altri statisti nazionalisti e di sinistra, e in poco tempo organizzò una struttura monolitica, eliminando tutti gli avversari e possibili antagonisti, compresi i prestigiosi esponenti del Partito comunista coreano, della cosiddetta fazione di Yan'an, e anche i cosiddetti Soviet Koreans. In ciò fu avvantaggiato dalla radicalizzazione della lotta politica e dal confronto con il Sud, sfociato nella guerra di Corea.
Le linee generali della sua politica si sono indirizzate verso il perseguimento di un'indipendenza militare, economica e strategica dalle potenze vicine, con una chiusura di tipo autarchico, per lo più in equilibrio fra la Repubblica popolare cinese e l'Unione Sovietica. Tale indirizzo si è manifestato sin dalla proclamazione della Repubblica popolare democratica di Corea (al Nord, nel settembre 1948), nel corso della guerra di Corea (1950-53), e successivamente nelle varie campagne e mobilitazioni di massa, quali quella del Ch'ŏllima, o del ''Cavallo dalle mille leghe'' (per lo sviluppo dell'industria), le campagne contro gli sprechi e la corruzione, il tentativo di ''coreanizzazione'' del marxismo, l'enfasi posta sul problema della riunificazione nazionale, che rispondono tutte allo slogan dell'''autonomia'', Chuch'e.
L'indiscusso carisma di cui K. gode al Nord, il culto della personalità che investe anche la sua famiglia, e la rigida chiusura verso l'esterno, se hanno assicurato inizialmente una certa coesione e un certo benessere, hanno indubbiamente pesato negativamente sulla crescita politica e culturale del paese, creando alla lunga un clima di conformismo, di cui emblematica è la designazione a successore di K. del figlio Kim Jong-il, nominato nel 1980 segretario del Comitato centrale e del Presidium del partito.
Gli scritti di K. sono raccolti in 35 volumi. In traduzione italiana sono stati pubblicati 5 volumi di Opere scelte (1973-75).
Bibl.: J. Suret-Canale, J.E. Vidal, La Corée populaire: vers les matins calmes, con testi di Kim Il-sŏng e bibl. delle sue opere, Parigi 1973; Conference mondiale pour la réunification de la Corée, Bruxelles 21-22 février 1977: documents, Losanna 1977; Kim Il Sung, Biographie abregée, 2 vol., P'yŏngyang 1983; D.S. Suh, Kim Il Sung: the North Korean leader, New York 1988.