VIEBIG, Klara
Scrittrice tedesca, nata il 17 luglio 1860 a Treviri; vive a Berlino. Personalità prominente tra gli epigoni del naturalismo, ne condivide le qualità e i difetti: talento epico, viva sensibilità per gl'impulsi collettivi e sintesi quasi-pittorica del paesaggio con i movimenti delle masse umane, ma scarso approfondimento psicologico delle situazioni e incapacità di giungere alla costruzione individuale del dramma scaturito da un problema interiore.
Dall'ambiente contadinesco dell'Eifel, dove visse da giovane, la V. trasse l'argomento per un numero rilevante di romanzi e novelle, tra cui: Kinder der Eifel (1897), Das Weiberdorf (1900), Vom Müllerhannes (1903), Naturgewalten (1905), Das Kreuz im Venn (1908), Heimat (1914), Franzosenzeit (1925), ma senza compenetrarsi con esso profondamente, senza andare oltre il tipico.
Il tema dominante di questi racconti è l'incondizionato dominio dell'istinto. Più deboli sono i romanzi la cui azione si svolge negli ambienti della società borghese (Dilettanten des Lebens, 1897; Einer Mutter Sohn, 1906), mentre la vena epica della V. si afferma in pieno in quelli costruiti sullo sfondo di problemi sociali, politici e nazionali, per quanto vi si noti la mancanza di senso storico (Die Wacht am Rhein, 1902; Das schlafende Heer, 1904; Die vor den Toren, 1910; Eine Handvoll Erde, 1915).
La V. visse profondamente la tragedia della guerra mondiale, e da essa trasse ispirazione per le sue opere più mature (Töchter der Hekuba, 1917; Das rote Meer, 1920), mentre nelle opere posteriori è sensibile il declino.