BRANDAUER, Klaus Maria
Attore e regista cinematografico austriaco, nato a Bad Aussee il 22 giugno 1944. Dopo aver studiato un anno musica e recitazione a Stoccarda, B. debutta nel 1963 al Landestheater di Tubinga. Già agli inizi degli anni Settanta si segnala come uno dei principali attori di lingua tedesca, lavorando nei maggiori teatri di Monaco (Residenztheater, Kammerspiele) e Vienna (Theater in der Josefstadt, Burgtheater), dove fa valere la forza prorompente della sua espressività corporea. Parallelamente comincia ad apparire anche in televisione, mentre compie una prima esperienza cinematografica in The Salzburg connection (Scacchiera di spie, 1972) di L. H. Katzin che passa quasi inosservata.
Per dieci anni ancora continua, tra l'Austria e la Repubblica Federale Tedesca, un'intensa carriera in teatro e alla televisione, prima di approdare al successo internazionale con il film Mephisto (1981; dall'omonimo romanzo di K. Mann).
In questa fortunata opera di I. Szabó (premio Oscar per il miglior film straniero) B. ha potuto esprimere, in maniera congeniale, la sua personalità istrionica e narcisista nel rendere il trasformismo politico e personale, durante il Terzo Reich, di un personaggio ispirato alla figura dell'attore G. Gründgens.
Le successive parti di protagonista sul grande schermo, comunque, non sono state altrettanto convincenti, sia in altri due film di Szabó − Oberst Redl (Il colonnello Redl, 1985) e Hanussen (1988) − sia nel ruolo del barone seduttore di F. Dunaway nel mediocre Burning secret (Bruciante segreto, 1988) di A. Birkin. A parte una sbiadita apparizione nei panni del ''cattivo'' in Never say never again (007 Mai dire mai, 1983) di I. Kershner, B. ha, invece, fornito miglior prova di sé quando ha trovato dei registi in grado di imbrigliare una esuberanza recitativa spesso eccessiva. Così, per es., in efficaci parti di deuteragonista in The light ship (La nave-faro, 1985) di J. Skolimowski, Out of Africa (La mia Africa, 1986) di S. Pollack (per cui ha vinto un Golden Globe) o in Das Spinnennetz (La tela del ragno, 1989) di B. Wicki.
Tra le sue apparizioni televisive si ricordano, inoltre, La quinta donna (1982) di A. Negrin, Der Snob (Lo snob, 1983) di W. Staudte, oppure il Nerone (1984-85) di F. Rossi. Nel 1989 è passato anche alla regia cinematografica in Georg Elser. Einer aus Deutschland (Georg Elser - Un tedesco) dove, con una qualche efficacia, ricostruisce, tra finzione e realtà, la figura (da lui stesso interpretata) di un solitario attentatore a Hitler.
Bibl.: P. Lanz, Klaus Maria Brandauer, Bergisch Gladbach 1986.