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KLEARCHOS

di P. Romanelli - Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)
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KLEARCHOS (Κλέαρχος, Clearchus; anche Learcus)

P. Romanelli

Scultore di Reggio. L'unica fonte di notizie a suo riguardo è Pausania (iii, 17, 6) il quale dice che una sua statua, rappresentante Zeus Hỳpatos, era nel tempio di Atena Chalkiòikos a Sparta. La statua era di bronzo, non fusa, bensì fatta di tanti pezzi inchiodati fra loro: e secondo Pausania era la più antica statua di bronzo che esistesse. Se la testimonianza circa la tecnica è esatta, dobbiamo credere che K. appartenesse veramente a tempi molto antichi: in tal caso però sono da accogliere come dubbie le altre notizie aggiunte alla prima, che cioè K. avesse avuto come maestro Dedalo, o i mitici Dipoinos e Skyllis o anche Eucheir di Corinto, e come discepolo Pythagoras di Reggio, che lavorò sul principio del V secolo. O si tratta di due artisti diversi, o, più probabilmente, K. fu uno degli ultimi rappresentanti della scuola dei Dedàlidi, i quali, ancora nella seconda metà del sec. VI, lavoravano seguendo una tendenza di accentuato tradizionalismo.

Bibl.: H. Brunn, Gesch. griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 49 s.; M. Bieber, in Thieme-Becker, XX, 1927, p. 422; Ch. Picard, Manuel. La Sculpture, I, i, 1935, p. 443 e 518; H. Lechat, Pythagoras de Rhégion, Lione-Parigi 1905. Per i rapporti fra l'arte della magna Grecia e quella della madre patria: E. Langlotz, in La Critica d'Arte, 1942, p. 89 ss.

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