KLOSTERNEUBURG
(Nivenburg, Neuburga claustralis nei docc. medievali)
Città dell'Austria Inferiore, sul Danubio, posta a km. 13 a N di Vienna e compresa nella circoscrizione politica di Wien-Umgebung.In una zona interessata da insediamenti umani già nel Neolitico, intorno al 50 d.C. venne fondato, in posizione strategica, un castello romano, di cui non è noto il nome, ma forse identificabile con il castrum Arrianis. Numerosi ritrovamenti attestano la localizzazione di tale impianto nell'area dell'od. città alta (Obere Stadt) e della collegiata. Insieme al castello, che alla fine del sec. 5° risulta abbandonato, le indagini archeologiche hanno consentito l'individuazione anche di un vicus e di un cimitero.A ca. km. 1 a monte di questo insediamento sono stati rintracciati, intorno alla parrocchiale di St. Martin, i resti di un secondo nucleo abitato, la cui identificazione con l'Omuntesdorf menzionato nel 791 (MGH. SS, XXX, 2, 1926-1934, p. 734; ivi, XIII, 1881, p. 22) resta tuttavia controversa. Nel sec. 12° tale zona venne inglobata all'interno del centro urbano vero e proprio. Sulle rovine del castello romano, l'alte Burg, venne infatti fondato nel sec. 11° un nuovo insediamento, il Neuburg, attestato nei documenti a partire dal 1044. Nel 1113 il margravio Leopoldo III di Babenberg (1095-1136) vi trasferì la propria residenza, determinando, come hanno dimostrato i più recenti studi (Klosterneuburg. Geschichte und Kultur, 1992-1995, I, p. 139ss.), un notevole ampliamento del centro, esteso su entrambe le rive del Danubio. Nel 1114, il margravio fondò con la moglie Agnese, figlia dell'imperatore Enrico IV, una collegiata secolare che dotò riccamente.Dopo la morte di Leopoldo III e il trasferimento a Vienna della sede di governo, alla fine del sec. 12°, K. tornò per alcuni anni a rivestire il ruolo di residenza ducale: Leopoldo VI vi fece erigere uno sfarzoso edificio ad aula, la cui facciata è conservata, e la celebre Capella speciosa, consacrata nel 1222 (demolita nel 1799), opera di costruttori francesi.Nell'archivio della collegiata è conservata una cospicua raccolta di fonti per la storia della città e della fondazione della collegiata, tra cui il Codex traditionum (Stiftsarch., 1); nella biblioteca (Stiftsbibl.) sono custoditi necrologi e cronache. Nello Stadtarch. sono infine raccolti pochi altri documenti medievali, oltre allo statuto civico del 1298.Malgrado non siano note vedute della città risalenti al Medioevo, i caratteri originari di questa e la sua struttura, con mura, torri e porte, sono facilmente ricostruibili, essendosi di fatto conservati pressoché inalterati fino al sec. 19°, così come gran parte dell'assetto viario; in molti casi le strade che ancora oggi costituiscono il reticolo viario sono testimoniate già per il 12° secolo.Rispetto alla fondazione originaria, una sostanziale modifica intervenne nel 1212, quando la parte sulla sponda sinistra del Danubio, progressivamente ritiratasi dal fiume a causa delle frequenti inondazioni, ospitò in quell'anno un nuovo insediamento, l'od. città di Korneuburg. Le due entità restarono tuttavia ancora unite dal punto di vista giuridico fino a quando il duca Alberto I nel 1298 le divise definitivamente in due distinte città. Dopo tale suddivisione la città di K. rimase articolata nelle due parti della città alta e della città bassa (Untere Stadt): la città alta, con la collegiata e il nuovo castello, fatto costruire nel 1288 dallo stesso Alberto nell'angolo nordoccidentale, era dotata di un imponente impianto di fortificazione con mura e torri che la rendevano quasi inespugnabile; la città bassa, con l'antica parrocchiale di St. Martin, era per la gran parte difesa solo da recinti e palizzate e in caso di assedio veniva solitamente abbandonata.Un ruolo determinante per la storia di K. ebbe la collegiata che ancora oggi domina con le sue strutture il paesaggio urbano. Costruita fra il 1114 e il 1136, fu per le sue dimensioni l'edificio ecclesiastico di gran lunga più imponente della regione, presumibilmente destinato a divenire sede vescovile. Nel 1133, per iniziativa dei vescovi di Salisburgo e Passavia, il margravio, rinunciando al proprio diritto sulla chiesa, trasformò la collegiata in una fondazione di Canonici regolari di s. Agostino. Divenuta in seguito uno dei baluardi della riforma ecclesiastica, i Canonici vi svilupparono una vivace attività scientifica, favorendo in modo particolare le imprese artistiche. Fra le più significative realizzazioni sono la compilazione, alla metà del sec. 12°, del Codex traditionum, una delle fonti più importanti per la storia della regione, e la redazione degli Annales (MGH. SS, IX, 1851, p. 608ss.), intrapresa nella seconda metà dello stesso secolo, la cui più significativa espressione è il Chronicon pii marchionis, la vita di Leopoldo III fondatore del monastero. Vale la pena ricordare la figura del prevosto Rudiger (1167-1168) - responsabile della concezione teologica che sottese alla composizione degli smalti di Nicola di Verdun nella collegiata - e, nell'ambito della liturgia, l'intensa azione svolta dai Canonici nel tentativo di coniugare formule quanto più possibile solenni con una dimensione popolare, intento che trova il documento più noto nel Klosterneuburger Osterspiel, la sacra rappresentazione della Passione, databile al 1200 ca. (Stiftsarch., 629, c. 102ss.).Ancora nel Tardo Medioevo la fondazione dei Canonici regolari di s. Agostino, vero fulcro religioso di K., continuò a costituire luogo privilegiato di pie donazioni, concentrandosi in essa anche le principali imprese del mecenatismo artistico: sfarzosamente rinnovata e dotata di nuovi arredi dopo il grande incendio del 1330, vi furono chiamati a collaborare gli artisti più rinomati delle diverse discipline (costruttori, pittori di tavole, pittori di vetrate, orafi). All'importanza del complesso contribuì notevolmente il fatto che già subito dopo la sua morte (15 novembre 1136) il fondatore del monastero, il margravio Leopoldo III, venne venerato come santo e la sua tomba, sistemata nella sala capitolare del monastero, divenne meta di pellegrinaggio. L'esigenza di rappresentarne la figura e gli episodi salienti della vita diede un notevole impulso alle attività artistiche, come del resto la stessa ricerca storica fu fortemente sollecitata dal processo di canonizzazione - avvenuto il 6 gennaio 1485 a opera del papa Innocenzo VIII -, che fu occasione di grandi celebrazioni e dell'ulteriore promozione d'imprese artistiche, nonché dell'elevamento della collegiata a santuario nazionale. La solenne traslazione delle reliquie, alla presenza dell'imperatore Massimiliano I, si ebbe solo nel 1506: con gli imponenti festeggiamenti che vennero organizzati per l'evento, in rapporto ai quali anche in questo caso si diede impulso alla realizzazione di opere d'arte, si può dire conclusa la storia medievale della città.Fra i più importanti monumenti del centro, il complesso dei Canonici è sicuramente quello che a K., nonostante i molti rifacimenti, ha mantenuto il maggior numero di testimonianze dell'epoca medievale. In parte ricostruibile ancora oggi è, per es., il primitivo impianto della chiesa, una basilica a tre navate con transetto, che doveva prevedere fin dall'inizio l'adozione del sistema alternato per i sostegni e una copertura a volte; riferibili agli anni 1114-1136, oltre agli elementi architettonici, si conservano alcuni brani di decorazione ad affresco.Il chiostro della collegiata, così come oggi si presenta, è riferibile invece all'assetto conferitogli da due successive fasi costruttive che risalgono alla metà del sec. 13° e alla metà del 14°; di alta qualità è la cappella Wehinger a questo annessa, datata alla fine del sec. 14°, opera, probabilmente, di Michael Knab.Fra le opere d'arte che la collegiata conserva, oltre al grande candelabro bronzeo a sette bracci, oggi posto nel padiglione della fontana, nel chiostro, e risalente alla prima metà del sec. 12°, è il Verduner Altar, una delle più preziose opere dell'arte europea, cui va peraltro riconosciuto un ruolo guida nello sviluppo del Gotico nella regione. Gli smalti che lo compongono, nei quali evidente si mostra il forte influsso dei modelli antichi, furono realizzati nel 1181 da Nicola di Verdun come decorazione dell'ambone della collegiata; dopo l'incendio del 1330 essi vennero utilizzati per la realizzazione dell'altare a sportelli; sul lato posteriore di questo, nella medesima occasione, vennero inseriti quattro dipinti che vanno annoverati tra le più antiche pitture su tavola conservate a N delle Alpi.Nella stessa cappella di Leopoldo, che costituiva l'originaria sala capitolare dei Canonici, sono oggi raccolte alcune vetrate: grazie anche al loro stato di conservazione esse costituiscono una delle testimonianze più significative della pittura su vetro dell'Austria. Il complesso monastico di K. fu in effetti un importante centro di produzione di vetrate, per il quale nel 1331 è addirittura attestata l'esistenza di uno specifico istituto, il c.d. ufficio del vetro.Per quanto riguarda la plastica, fu solo con l'età gotica che a K. si iniziarono a produrre sculture autonome: vanno annoverate fra queste la celebre Madonna di K. (1300 ca.), un'opera di altissimo livello qualitativo, la Schöne Madonna (1405) e la serie di grandi statue dei principi fondatori (ca. 1460), provenienti dalla torre meridionale della facciata della chiesa; insieme a un consistente numero di altre figure in pietra o intagliate nel legno - come per es. quelle di un suggestivo gruppo del Santo Sepolcro (1498-1499) - esse sono raccolte nella collezione del lapidario dello Stiftsmuseum. All'esterno, nel piazzale antistante la collegiata, si erge infine la maestosa Lichtsäule (1381), uno slanciato pilastro coronato da una guglia con notevoli rilievi scolpiti.La Stiftsbibl. contiene un gran numero di manoscritti miniati, per lo più prodotti dagli scriptoria del monastero e caratterizzati, per quanto riguarda i codici dei secc. 12° e 13°, da immagini fortemente influenzate dai modelli antichi. A partire dal sec. 14° vi lavorarono anche pittori retribuiti, come per es. il gruppo di artisti di formazione italiana, attivi per i monasteri di Göttweig e Zwettl, cui si deve la decorazione della Bibbia di K., realizzata nel 1310 ca. (Stiftsbibl., 3; 4). All'inizio del sec. 15° i codici di K. vennero decorati con miniature dai maestri della bottega ducale di Vienna. Riccamente ornati con pitture sono anche gli incunaboli.Per quanto concerne le opere di pittura, oltre alle tavole del Verduner Altar, la collegiata conta un numero considerevole di dipinti, perlopiù raccolti nelle sale dello Stiftsmus., che costituiscono una preziosa testimonianza della pittura su tavola tardogotica austriaca: fra questi possono essere ricordate le tempere attribuite al Maestro delle Offerte, attivo a K. intorno al 1435, e le graziose tavole (1500 ca.) del pittore Rueland Frueauf der Jüngere; opera singolare è il gigantesco trittico dell'albero genealogico dei Babenberg (1489-1492).Una serie di importanti opere di oreficeria medievale è custodita nella Schatzkammer: per es. una pisside di produzione altorenana (1300 ca.), la croce capitolare in cristallo di rocca realizzata a Venezia (1300 ca.) e due sfarzosi ostensori per reliquie (1400 ca.).Delle altre chiese e fondazioni medievali di K. solo la chiesa di St. Gertrud conserva ancora i caratteri originari. Annessa all'ospedale dei Canonici regolari di s. Agostino, sorse contemporaneamente alla collegiata; all'epoca romanica vanno ricondotti i capitelli ancora in opera all'interno.L'antica parrocchiale di St. Martin, nella città bassa, per cui è attestato nel sec. 9° un primitivo edificio in legno, ha subìto invece nel corso dei secoli numerose trasformazioni. Alcuni resti della costruzione romanica si conservano nel Mus. der Stadt, mentre per quanto riguarda il complesso attuale risalgono al sec. 13° il portale e le cappelle lungo la navata, ai secc. 14°-15° la torre e il coro (1419), all'epoca barocca il corpo longitudinale.Del tutto scomparsa è la Capella speciosa, la chiesa del castello del duca Leopoldo VI, mentre la Sebastianikapelle, consacrata nel 1421, venne fortemente decurtata nel 1787 e integrata con parti moderne; al suo interno si conserva un grande altare a sportelli, detto Albrechtsaltar, realizzato nel 1438-1439 per la chiesa dei Carmelitani di Vienna.Anche per quanto riguarda le due fondazioni di canonichesse, testimoniate a K. nel corso del Medioevo, non restano che poche tracce. Quella di St. Magdalena, nelle immediate vicinanze della fondazione maschile, insieme alla quale era stata fondata nel 1133, si estinse nel 1568: la chiesa, oggi centro parrocchiale, risale agli inizi del sec. 14°, ma nel corso del Settecento venne radicalmente trasformata. Una seconda fondazione femminile, dedicata a s. Giacomo, venne eretta nel 1261 nella città bassa; nel 1432 risulta abbandonata, mentre dal 1451 al 1784 vi si stabilì la comunità francescana. Resti degli edifici conventuali sono conservati nel complesso che oggi ospita un istituto di educazione.Ancora più scarse e frammentarie sono le testimonianze dell'architettura civile e degli edifici del potere temporale. Del più antico castello della città, il Festes Haus, risalente al sec. 11°, esistono resti consistenti in Albrechtsbergergasse. La residenza di Leopoldo III, fatta erigere nell'area della collegiata a partire dal 1113, si riconosce in parte, nel suo nucleo originario, nell'edificio oggi sede dello Stiftsarch.: profonde trasformazioni vennero apportate nel corso dei secc. 14° e 15°, epoca a cui risale anche la sfarzosa facciata gotica che lo caratterizza.Della residenza del duca Leopoldo VI, fatta erigere nell'area dell'antico castello intorno al 1200, si conserva ancora l'imponente facciata, mentre nulla rimane a testimoniare la nuova fortezza voluta dai principi alla fine del 13° secolo. Scomparse sono anche le abitazioni nobiliari, ricordate in gran numero nei documenti medievali, così come l'antico municipio, sostituito nel 1730 da una nuova costruzione. Per quanto concerne l'edilizia comune, restano solo alcuni nuclei costruttivi, per lo più a livello delle cantine, nelle case più antiche: il volto che oggi connota la città è quello conferitole dalle facciate del 16°-18° secolo.Dei due complessi ospedalieri testimoniati a K. nel Medioevo si conserva l'ospedale dei Canonici regolari di s. Agostino, costruito, con l'annessa chiesa di St. Gertrud, in uno con la fondazione della stessa collegiata. Oltre alla chiesa, già ricordata, anche le strutture del corpo di fabbrica, oggi diviso in appartamenti, riflettono nella sostanza l'originario assetto romanico. L'ospedale civico, attestato a partire dal sec. 13°, e la relativa cappella dedicata a s. Urbano, consacrata nel 1353, sono andati invece completamente distrutti. Al loro posto sorge oggi il moderno ospedale.Oltre allo Stiftsmus., articolato in diverse sezioni (lapidario romano, lapidario medievale, pinacoteca, Schatzkammer), significative testimonianze dell'epoca medievale, come i rilievi già ricordati da St. Martin, e materiali per la storia della città sono raccolti nel Mus. der Stadt.
Bibl.:
Fonti. - Codex traditionum ecclesiae collegiatae Claustroneoburgensis, a cura di M. Fischer (Fontes rerum Austriacarum, II, 4), Wien 1851; Urkundenbuch des Stiftes Klosterneuburg, a cura di H.J. Zeibig (Fontes rerum Austriacarum, II, 10, 28), 2 voll., Wien 1857-1868.
Letteratura critica. - M. Fischer, Merkwürdigere Schicksale des Stiftes und der Stadt Klosterneuburg, 2 voll., Wien 1815; K. Drexler, Das Stift Klosterneuburg, Wien 1894; A. Starzer, Geschichte der Stadt Klosterneuburg, Klosterneuburg 1900; Jahrbuch des Stiftes Klosterneuburg, 1908-1920; F. Röhrig, Der Verduner Altar, Klosterneuburg 1955 (1995⁷); Jahrbuch des Stiftes Klosterneuburg, n.s., 1961ss.; F. Röhrig, Klosterneuburg in alten Ansichten, Klosterneuburg 1973; id., Der Babenberger-Stammbaum, Wien 19772; H. Buschhausen, Der Verduner Altar. Das Emailwerk des Nikolaus von Verdun im Stift Klosterneuburg, Wien 1980; Der heilige Leopold, cat., Klosterneuburg 1985; F. Röhrig, Markgraf Leopold III., Wien 1985; Österreichischer Städteatlas, IV, 1, Wien 1991; Klosterneuburg. Geschichte und Kultur, 3 voll., Klosterneuburg 1992-1995; F. Röhrig, Klosterneuburg. Das Stift und seine Kunstschätze, Klosterneuburg 19942 (1972).F. Röhrig