kolchoz
Azienda agraria collettiva sovietica, considerata da V. Lenin (➔) come strumento indispensabile del passaggio dalla coltivazione privata della terra alla socializzazione. Invece che sul possesso della terra, il k. si fondava sull’accordo di persone fisiche ed era disciplinato da un regolamento interno, concordato in armonia con i principi generali del codice agrario sovietico. Il k. operava all’interno degli schemi produttivi generali fissati dallo Stato per mezzo dei piani quinquennali nazionali, godendo, però, di una certa autonomia interna relativamente ad alcune scelte economiche particolari. La terra era ceduta in uso perpetuo dallo Stato al k., cui appartenevano pure i mezzi impiegati nella produzione. Con la riforma agraria iniziata nel 1990, nel quadro generale del processo di privatizzazione del terreno agricolo, l’istituto del k. è stato modificato, per poi essere definitivamente soppresso, dopo un periodo di transizione di differente durata nelle varie Repubbliche nate dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.