KOM al-AḤMAR
Nome arabo ("la montagna rossa") della località dell'Alto Egitto dov'è situato l'insediamento di Hierakonpolis, Nekhen per gli Egiziani antichi. L'occupazione del sito ha avuto inizio nel Tardo Predinastico e si è protratta per tutto il Protodinastico, quando Hierakonpolis diventò la capitale dell'Alto Egitto.
La scoperta di tombe dipinte all'interno e il ritrovamento di tavolozze e teste di mazza, vere opere d'arte, avevano polarizzato l'attenzione dei primi ricercatori sullo studio del periodo protodinastico del sito. L'antica città dinastica era apparsa come centro urbano e religioso assai vasto e importante, uno dei pochi dell'Alto Egitto, legato al culto di Horus e Nekhen. Le tavolozze commemorative e le teste di mazza dei re protodinastici, che sono raffigurati nel pieno delle loro opere di bonifica e d'incremento dell'irrigazione e dell'agricoltura o alla conquista del Delta, testimoniano già l'esistenza di un potere centralizzato e di una struttura sociale complessa: la produzione artistica, riservata a un pubblico di élite, presenta stretti legami con il mondo artistico del Levante.
Ricerche successive e tuttora in corso hanno messo in luce l'importanza del sito già in età predinastica, con la presenza di numerosi insediamenti del Gerzeano; essi si estendevano nel deserto intorno all'area urbana di epoca dinastica, per svilupparsi successivamente in un insediamento di vaste dimensioni, occupato da gruppi già con struttura sociale complessa, caratterizzata da una spiccata centralizzazione e dalla differenziazione delle funzioni economiche e amministrative. L'approccio multidisciplinare delle ricerche più recenti, che ha tenuto conto dei problemi paleoambientali e paleoclimatici, è stato determinante per ricostruire il modello d'insediamento con complessa economia di sussistenza di un villaggio agricolo, in un momento di optimum climatico che tra il 7000 e il 2500 a.C. ha avuto effetti decisivi sullo sviluppo culturale nell'antico Egitto.
Nel corso di recenti ricognizioni sistematiche, volte allo studio della distribuzione e alla datazione degli insediamenti nella regione intorno alla città antica, è emersa ceramica proveniente da circa 200 tombe: la ricchezza dei rinvenimenti testimonia l'incidenza dei fattori ambientali sull'ecologia umana e sullo sviluppo culturale e delle attività agricole di villaggio lungo tutta la Valle del Nilo fin dal Predinastico. La ceramica è caratterizzata da decorazioni di barche e animali che continueranno a essere presenti nell'arte classica dell'antico Egitto quando l'emergere dell'aristocrazia richiederà decorazioni di tombe e palazzi. La grande ricchezza di alcune sepolture rispetto ad altre dimostra una differenziazione sociale già in atto, basata sull'economia produttiva. La datazione ottenuta dalle recenti ricerche di H. Hoffmann risale al 4000 a.C. per il più antico nucleo insediativo, che continua a svilupparsi tra il 3800 e il 3400 a.C.: è questo il momento della massima espansione della popolazione nella parte centrale dell'insediamento, occupato da 5000÷10.000 persone. Tra il 3400 e il 3200 è da collocarsi la costruzione dei grandi templi, palazzi fortificati o centri amministrativi che contribuirono a far diventare Hierakonpolis la capitale dell'Alto Egitto, centro religioso con funzione simbolica di un nuovo ordine di vita associato a Horus e Seth.
Bibl.: J.E. Quibell, Hierakonpolis, voll. i-ii, Londra 1900-02; H. Hoffmann, Egypt before the Pharaohs, ivi 1984; B.J. Kemp, Early development of towns in Egypt, in Antiquity, 51 (1988), pp. 185-200; F. Hassan, The Predynastic of Egypt, in Journal of World Prehistory, ii, ii (1988), pp. 135-85.