KŌM OMBO
M OMBO Località a S diTebe, in Egitto, cominciò ad avere importanza in epoca tolemaica, quando diventò capitale di un nomo, e vi fu costruito un imponente tempio dedicato a Horus e Sobk (Tolomeo Evergete II e Tolomeo Neòs Diònysos la decorazione è in parte di epoca romana). Il piano si può ricostruire con certezza, anche se molti elementi dell'alzato (il pilone, il muro di cinta) sono scomparsi, e resta solo parte del colonnato, il pronao a colonne, la sala ipostila e gran parte del sacrario. La singolarità cultuale del tempio, dedicato a due anziché ad una sola divinità, determina una speciale interpretazione della pianta: l'edificio consta di due metà giustapposte, ognuna delle quali indipendente dall'altra per le necessità del rito. Si hanno così due ingressi nel pilone, due nel pronao, due nella ipostila, due nelle tre camere che precedono il sacrario, e infine due celle parallele sul fondo. A parte questo sdoppiamento delle porte e delle celle, il piano e la serie degli elementi che lo costituiscono sono rigidamente canonici. Le parti di alzato tuttora in piedi mostrano il gusto tolemaico della decorazione abbondante e fiorita. Da ricordare che i bassorilievi di Macrino, che qui a K. O. si trovano, sono i più tardi rilievi datati che ci abbia restituito l'Egitto pagano. Resti di un mammisi e di una cappella consacrata da Domiziano a Ḥathōr (restata incompiuta) fanno parte dell'insieme, che un tempo era chiuso in un tèmenos quadrato, limitato da un muraglione in mattoni crudi.
Bibl.: J. de Morgan, Catalogue des Mon. et Inscr. de l'Ég. antique, II, Vienna 1909.