ADENAUER, Konrad (App. III, 1, p. 18)
Il tramonto della fortuna di A. e della formula politica che, di fatto, conferiva al cancelliere una somma di poteri (Kanzlerdemokratie) si pone all'inizio degli anni Sessanta, in piena crisi di Berlino (v. berlino, questione di, in questa Appendice). Il nuovo indirizzo della politica americana, maturato dopo l'incontro Eisenhower-Chruščëv del settembre 1959, provocava una crisi di fondo nella politica estera di Bonn: mentre britannici e americani tradivano una chiara disposizione a trattare per una soluzione di compromesso, dalla Francia di de Gaulle, invece, veniva un appoggio quasi incondizionato. A. si era già accostato alle posizioni francesi fin dall'inizio del contrasto franco-britannico (incontro con de Gaulle, 14 settembre 1958): così, mentre si delineavano significative divergenze nel campo occidentale, l'intesa diretta fra i due statisti continentali forniva un indirizzo alla politica della Comunità europea; lo stesso A. riconosceva implicitamente come superato il suo precedente atlantismo, cercando da Parigi un appoggio sufficiente a perpetuare anche gli aspetti meno validi (come la "dottrina Hallstein") della sua politica orientale. Ma all'interno della coalizione governativa e dello stesso partito di maggioranza s'impose una forte corrente avversa alla linea del cancelliere: il ministro dell'economia L. Erhard, preso un atteggiamento favorevole alla Gran Bretagna nelle questioni del Mercato comune, riunì intorno alla sua persona i sostenitori di un mutamento della direzione politica. L'insuccesso elettorale della CDU (Unione Cristiano-democratica) nel settembre 1961, appena successivo all'erezione del muro a Berlino, offrì maggiore possibilità di azione ai liberali della FDP. Poi l'"affare Spiegel", che vide i liberali schierati a difesa del settimanale di Amburgo, provocò un rimpasto governativo con l'esclusione del ministro della Difesa F. J. Strauss; ma soprattutto rese necessario l'impegno formale, assunto da A. all'atto di formare il suo ultimo ministero, ad abbandonare íl cancellierato nell'autunno 1963. Sotto la spinta di nuovi insuccessi elettorali locali, nell'aprile 1963 il gruppo parlamentare e la direzione cristiano-democratica, a gran maggioranza, designarono Erhard per la successione; il 16 ottobre, con l'elezione a cancelliere del ministro dell'Economia, l'"era di A." risultò chiusa. Questi, tuttavia, continuò tenacemente nella sua azione politica, attaccando la distensione russo-americana e sostenendo con calore le tesi gaulliste. Tale polemica, intensificata già allo scadere del cancellierato (discorso di Bad Godesberg, interviste al Figaro e al Rheinischer Merkur, 1-10 ottobre 1963), proseguì ancora per anni (discorso all'università di Madrid, 16 febbraio 1967), finché il vecchio statista morì, il 19 aprile 1967, nella sua residenza di Rhönsdorf.
Bibl.: K. Adenauer, Erinnerungen, voll. 4, Stoccarda 1965-68 (trad. it. 1968, vol. I); T. Prittie, Adenauer, Londra 1970; K. Adenauer, Reden 1917-1967. Eine Auswahl, a cura di H. P. Schwarz, Stoccarda 1975.