BIEBL, Konstantín
Poeta cèco, nato a Slavĕtín (Louny) il 26 febbraio 1898, morto suicida a Praga il 12 novembre 1951.
Condividendo le aspirazioni dell'avanguardia che debuttò intorno al 1920, B. aderì in principio alla tendenza proletaria, e le sue prime raccolte, Cesta k lidem ("Il cammino verso gli uomini", 1923: scritta in collaborazione con lo zio Arnošt Raž), Věrný hlas ("La voce fedele, 1924"), Zlom ("Frattura", 1925), Zloděj z Bagdadu ("Il ladro di Bagdad", 1925), risentono della scrittura e dei motivi di Jiří Wolker, che di quella tendenza fu il principale rappresentante. Al "poetismo" di B. Nezval si avvicinò coi volumi Zlatými řetězy ("Con catena d'oro", 1926) e S lodí, jež dovaží čaj a kávu ("Con una nave che trasporta tè e caffè", 1927), reportage lirico d'un viaggio a Giava, Ceylon, Borneo, Sumatra. Questi volumi alternano sequele di giochi verbali, di omofonie, di anagrammi, di trucchi acustici a cineserie grottesche e scenarî esotici rivissuti nel gusto dei romanzi d'avventure e del "western". Con le raccolte Nový Ikaros ("Il nuovo Icaro", 1929), Nebe, peklo, ráj ("Cielo, inferno, paradiso", 1931) e Zrcadlo noci ("Lo specchio della notte", 1939), B., come altri poeti della sua generazione, diede il proprio contributo al surrealismo, intrecciando trame di associazioni disorganiche, testi "automatici". Dopo l'avvento del comunismo (1948), B., che sembrava essersi taciuto per sempre, riprese a poetare con una sorta di disperato furore, scrivendo pamphlets politici, odi di propaganda, strofette esortatorie. Il volume Bezo bav ("Senza paure", 1951) unisce in una stridente mistura il marionettismo ironico e le fantasie caratteristiche della vecchia avanguardia a mediocri e servili esaltazioni del regime, nello spirito del più vieto stalinismo.
Bibl.: F. Kautman, Konstantín Biebl, in Kultura, fascicolo 9 del 27 febbraio 1958.