LEONT′EV, Konstantin Nikolaevič
Pensatore e critico russo, nato nel 1831. Con Katkov e Pobedonoscev formò il gruppo della cosiddetta teocrazia ufficiale, dei difensori cioè dell'estremo conservatorismo. Fu medico militare durante la guerra di Crimea, poi dal 1863 al 1870 console in varie città della Turchia. Passò poi due anni circa in meditazioni in uno dei monasteri del Monte Athos.
Ritornato in Russia, dopo un breve periodo di attività giornalistica a Varsavia, si fece monaco e morì nel 1891 nella Troitse-Sergieva Lavra presso Mosca.
Le idee politiche di L. sono esposte nell'opera Vostok, Rossija i slavjanstvo (L'Oriente, la Russia e il mondo slavo); le sue idee letterarie e morali nell'opera su Tolstoi e Dostoevskij: Naši novye christjane (I nostri nuovi cristiani). Avversario di ogni forma democratica liberale, L. lottò contro ogni idea di europeismo, considerando come reali valori spirituali o religiosi solo quelli che la Russia aveva ereditato da Bisanzio. Da ciò l'avversione per il movimento realistico e nichilista sia in letteratura sia in politica; da ciò la giustificazione teorica e pratica della teocrazia.
Opere complete in 9 volumi, Mosca 1912-14.
Bibl.: P. Miljukov, in Iz istorii russkoj intelligencii (Dalla storia dell'intelligenza russa), Pietroburgo 1893; N. Berdjaev, Filosof reakcionnoj romantiki (Il filosofo del romanticismo reazionario), in Sub specie aeternitatis, Pietroburgo 1907; Th. G. Masaryk, La Russia e l'Europa, trad. italiana di E. Lo Gatto, I, Roma 1923; E. Radlov, Storia della filosofia russa, trad. italiana di E. Lo Gatto, Roma 1925.