ČERNENKO, Konstantin Ustinovič
Uomo politico sovietico, nato a Bol'saja Tes' (Krasnojarsk, Siberia) il 24 settembre 1911, morto a Mosca il 10 marzo 1985. Ricoprì incarichi locali nel Partito comunista, poi fu capo della propaganda in Moldavia (1948), dove si legò a Brežnev che lo volle con sé a Mosca quando nel 1956 divenne membro del Presidium del PCUS. Con l'elezione di Brežnev a segretario generale (1964), C. entrò dapprima nel Comitato centrale del partito (come membro supplente nel 1966 ed effettivo nel 1971) e successivamente nella segreteria (1976). Nel 1978 divenne membro effettivo del Politburo. Dato per favorito nella successione a Brežnev, gli fu preferito J. Andropov, l'efficiente capo del KGB. Per un certo periodo la sua posizione apparve indebolirsi, ma la morte di Andropov e la tregua che si stabilì nella lotta per il potere tra la vecchia guardia brežneviana e i più giovani amici di Andropov, favorì la sua elezione. Divenuto segretario generale nel febbraio 1984 e capo dello stato nell'aprile dello stesso anno, continuò la politica di Andropov sia perseguendo limitate riforme in campo economico, sia ridando vigore alla campagna contro l'inefficienza e la corruzione iniziata dal suo predecessore. In politica estera tenne fermo il criterio che nessun passo avanti si sarebbe fatto sul disarmo se prima la NATO non avesse eliminato i missili dall'Europa, e solo verso la fine del 1984 (non si sa però se per sua volontà, dal momento che si trovava già in cattive condizioni di salute) ci fu un'apertura verso gli Stati Uniti, al punto che nel gennaio 1985 venivano ripresi a Ginevra i colloqui per il controllo degli armamenti.