KOŠICE (lat. Cassovia; ungh. Kassa; ted. Kaschau; A. T., 59-60)
Città della Slovacchia, posta nella valle dell'Hornad (che affluisce nel Tibisco attraverso il Sajó), su un'importante via commerciale che dalla pianura ungherese conduce in Polonia. Il centro, con la bella cattedrale gotica (1382-1417), la cappella di S. Michele, il municipio (del 1756), il teatro, il museo (fondato nel 1872) e altri edifici costruiti dall'Ungheria, ha aspetto piacevole ma con esso contrastano le povere case che lo circondano. L'industria è rivolta alla fabbricazione di porcellane, macchine, tessuti. Attivo il commercio di cereali, vino (che proviene dalle colline di Hegyalja e di Tokaj), tabacco, legno (dai Carpazî). Il luogo aveva nel passato e ha tuttora anche notevole importanza militare. Gli abitanti sono aumentati da 26 mila nel 1880 a 53 mila nel 1920 e 70.232 nel 1930, in modo che Košice è la sesta città dello stato e la seconda della Slovacchia (dopo Bratislava). Prevalgono i Cecoslovacchi, quindi vengono gli Ungheresi, gli Ebrei, i Tedeschi; la popolazione è in prevalenza cattolica.
Nelle vicinanze Ránk, nota per una sorgente che ogni 6-10 ore manda un alto getto d'acqua (temperatura da 14° a 26°).
Storia. - La prima notizia sicura che si ha su Košice, è del 1249, in cui essa è indicata come due "ville" Košice Superiore e Inferiore. Verso la fine del sec. XIII divenne città, verisimilmente in relazione con la colonizzazione tedesca che si diffondeva nell'Ungheria superiore dopo l'incursione dei Tatari. Nel sec. XIV ottenne dal re Ladislao d'Ungheria il diritto municipale, secondo quello della capitale Buda (1347); nel 1361 ebbe il monopolio di deposito e di mercato per le merci polacche e russe, e in seguito fu il centro della vita economica della cosiddetta "camera di Košice". Oltre a ciò Košice ebbe grande importanza per la sua posizione strategica. Nei primi del secolo XIV i cittadini di Košice negarono obbedienza al re Carlo Roberto e si unirono contro il re al condottiero slovacco Matuš Čák di Trenčín; furono però nel 1312 domati. Nel secolo XV Jiskra di Brandejs (v.) ebbe qui il centro delle sue operazioni militari e della sua amministrazione, facendo di K. una potente fortezza. Nel secolo XVI e XVII Košice fu baluardo del movimento riformatore nell'Ungheria superiore e focolaio di tutte le rivolte contro gli Asburgo, da Stefano Bocskay fino a Rakoczy II. Gabriele Betlen tenne qui la dieta rivoluzionaria, poi Košice fu conquistata da Rakoczy I, nel 1682 da Emerico Tököly e infine nel 1704 da Rakoczy II; ma sempre fu riconquistata dagli Asburgo. Nel 1848 e 1849 venne contesa fra gli Ungheresi rivoluzionarî e gli Asburgo e fu per un periodo di tempo occupata dall'esercito russo. Nel trattato di Trianon Košice è stata aggiudicata al nuovo stato cecoslovacco.
Bibl.: F. Krones, Zur Geschichte der oberungarischen Freistadt Kaschau, in Archiv für öster. Geschichte, XXXI, Vienna 1864; F. Krones, Beiträge zur Städte -und Rechtsgeschichte Oberungarns, Vienna 1894; L. Kemény, A reformácio Kassán (La riforma a Košice), Košice 1891; id., Száz èv Kassa legrègibb törtènetèböl 1249-1347 (Cento anni dell'antica storia di Košice), Košice 1893; K. V. Adémek, Slovenskem (Attraverso la Slovacchia), Praga 1921.