Kosovo
Stato della regione balcanica, resosi indipendente dalla Serbia (di cui era la parte sudoccidentale) nel 2008 con una dichiarazione unilaterale parzialmente riconosciuta dalla comunità internazionale. Nucleo storico dello stato serbo, ma con popolazione in massima parte di lingua albanese, dopo la lunga dominazione turca (dal 15° sec.), nel 1912 il K. fu annesso alla Serbia, nel 1918 entrò a far parte della Iugoslavia e nel 1941, con la spartizione di quest’ultima tra le potenze dell’Asse, fu unito all’Albania sotto l’egida italiana. La vittoria di Tito in Iugoslavia determinò il ritorno del K. alla Serbia, nell’ambito della quale acquisì lo status di regione autonoma (1946). Con la nuova Costituzione del 1974, le regioni autonome ottennero una condizione simile a quella delle repubbliche federate, ma questo alimentò il malcontento fra i serbi del K. che diventavano sempre più una minoranza rispetto agli albanesi. Nel 1988-89 in K. si alternarono le dimostrazioni dei serbi e degli albanesi: i primi volevano l’abrogazione dell’autonomia del K., i secondi un K. indipendente. S. Milošević, divenuto presidente della Repubblica serba (1989), limitò l’autonomia del K., revocando tra l’altro lo status di seconda lingua ufficiale della regione alla lingua albanese. Gli albanesi, guidati dalla Lega democratica del Kosovo (LDK) di I. Rugova, reagirono boicottando le istituzioni federali, fondando istituzioni e scuole separate, e infine proclamando unilateralmente la nascita della Repubblica del K. (2 luglio 1990), che fu riconosciuta dalla sola Albania. Con la guerra civile e la dissoluzione dello Stato iugoslavo (1991), il K., che seguì le sorti della Serbia, divenne il principale fattore di tensione all’interno di quest’ultima. Dal 1991 al 1995 si costituì in K. un forte movimento non violento di resistenza e nacque uno Stato albanese parallelo, guidato da Rugova. Nel settembre 1991 un referendum all’interno del K. confermò la scelta di costituirsi in Stato indipendente e sovrano. La convivenza dello Stato ufficiale serbo e dello Stato parallelo degli albanesi del K. sullo stesso territorio cominciò a incrinarsi alla fine del 1995, dopo gli accordi di Dayton sulla Bosnia ed Erzegovina, allorché una parte della popolazione albanese scelse la lotta armata, inquadrandosi in quello che fu denominato Esercito di liberazione del Kosovo (UÇK). La reazione di Milošević e dei serbi sfociò alla fine in un conflitto, che poi divenne vero e proprio scontro armato, con gli indipendentisti kosovari (1998-99), i quali erano invece sostenuti da vari paesi occidentali. L’intervento militare della NATO (1999) contro Milošević pose il K. sotto il protettorato dell’ONU e della stessa NATO, pur lasciando formalmente aperta la questione dell'indipendenza della regione, fortemente osteggiata dalla Serbia. Nel 2001, le prime elezioni legislative dalla fine del conflitto fecero registrare il successo della LDK di Rugova, che nel 2002 fu rieletto presidente, mentre l’incarico di primo ministro andava a B. Rexhepi del Partito democratico del Kosovo (PDK), già membro dell’UÇK. Il nuovo assetto federale della Iugoslavia, ridenominata Repubblica federale di Serbia e Montenegro (febbr. 2003), lasciò inalterato lo statuto del K., riaccendendo le rivendicazioni di indipendenza da parte degli albanesi. Nel 2004 questi ultimi si resero protagonisti di una serie di pogrom ai danni della popolazione serba. Dopo le elezioni legislative dello stesso anno si formò una coalizione di governo tra LDK e AAK (Alleanza per il futuro del Kosovo), e venne eletto primo ministro R. Haradinaj, anch’egli ex membro dell’UÇK e indagato dal Tribunale dell’Aia, nomina duramente contestata dal governo della Serbia. Ufficialmente rinviato a giudizio, Haradinaj abbandonò l’incarico (marzo 2005), che fu poi coperto da B. Kosumi (fino al marzo 2006) e da A. Çeku, pure ex ufficiale dell’UÇK. Dopo la morte di Rugova (genn. 2006) fu eletto presidente F. Sejdiu, della LDK. Il secondo colloquio tra rappresentanti dei governi di Serbia e K., a Vienna (febbr. 2006; il primo si era tenuto nell’ott. 2003), vedeva le due parti arroccate sulle rispettive posizioni: la richiesta di indipendenza da parte albanese non veniva accolta dai serbi, disposti a concedere solo uno statuto di autonomia. Nelle elezioni del 2007 ha prevalso il PDK dell’ex leader dell’UÇK, H.Thaçi. Il 16 febbraio 2008 l’Unione Europea ha approvato il varo di una nuova missione internazionale nel K., contestata dalla Serbia in quanto priva di mandato ONU. Il giorno seguente il K. ha proclamato unilateralmente la propria indipendenza, dichiarata illegittima dalla Serbia ma riconosciuta da molti Stati, tra cui USA, Albania, Germania, Gran Bretagna, Francia, Austria, Belgio, Ungheria, Italia, Svizzera, Giappone, Arabia Saudita, Canada e Australia.